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Di Giorgio: per la Grecia "unico accordo possibile ma costi altissimi"

13 luglio 2015 | 18.45
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Referendum ha innescato spirale sfiducia, partner vogliono vedere volontà svolta da ellenici

Di Giorgio: per la Grecia

Il piano draconiano per la Grecia deciso all'Eurosummit "è applicabile ma a costi altissimi". E' quanto sottolinea con l'Adnkronos Giorgio Di Giorgio, preside della Facoltà di Economia della Luiss, sui risultati della maratona negoziale di 17 ore a Bruxelles tra i leader dei paesi dell'euro.

"Certo - aggiunge - non è un bell'accordo ma credo fosse l'unico possibile vista la spirale di sfiducia che si era innescata dopo il referendum in Grecia". Un'escalation di diffidenza verso Atene che "ha portato la trattativa su un territorio che ha ormai poco di tecnico - osserva - e molto di politico, ormai siamo fuori dai confini normali di un accordo economico". "Il piano ha l'aspetto positivo di evitare l'uscita del paese dall'euro, ma a che prezzo", aggiunge l'economista, sottolineando che "è molto più stringente dei precedenti e ad un'economia in difficoltà non farà bene nel breve e nel medio periodo, ma solo sul lungo termine". Professore ordinario di Economia monetaria presso l'Ateneo romano, per Di Giorgio " i partner stanno chiedendo alla Grecia di manifestare una volontà di cambiamento " e gli ellenici adesso "dovranno fare vedere che stanno approvando riforme importanti, quella delle pensioni per esempio non poteva più attendere, altri paesi in Europa hanno già messo mani al sistema".

Ci si domanda se approvate le riforme da qui al 22 luglio ci saranno chance di addolcire la pillola amara della nuova austerity al limite dell'impossibile. "Vedremo nel memorandum di understanding se ci sarà un ulteriore allungamento delle scadenze sul debito". Di certo "è un peccato che si sia arrivati a questo punto - afferma - quando Tpsiras è arrivato al potere l'economia iniziava a dare segnali di ripresa invece si sono persi mesi importanti".

Di certo errori sono stati fatti da entrambe le parti, dalla troika e da Atene, ma potrebbero costare l'incarico a Tsipras. "La possibilità di un governo delle larghe intese per approvare le riforme c'è - conclude - Il futuro di Tsipras e di Syriza al governo è tutt'altro che scontato".

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