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Di Maio (Aiom): "Team multidisciplinare per gestione malati cancro al polmone"

21 ottobre 2020 | 19.39
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(Fotogramma)
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"Lo stadio III del carcinoma polmonare non a piccole cellule è un setting complesso, il cui trattamento non può prescindere dal coinvolgimento di un team multidisciplinare per l’adeguata identificazione e la corretta gestione dei pazienti affetti da questa malattia. In passato solo il 15-30% dei pazienti con tumore polmonare localmente avanzato e non candidabile a chirurgia sopravviveva a cinque anni, e nella maggior parte di questi la malattia progrediva allo stadio metastatico. Oggi, i risultati a lungo termine dello studio Pacific, che valutava l’impiego dell’immunoterapico durvalumab dopo il completamento della chemio-radioterapia, dimostrano come a quattro anni il 49,6% dei pazienti trattati con il durvalumabsia ancora vivo (con un miglioramento di oltre 13 punti percentuali rispetto alla sola chemio-radioterapia) e che il 35% non sia andato incontro a progressione. Così Massimo Di Maio del Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino, segretario nazionale Aiom e direttore dell'Oncologia dell'Ospedale Mauriziano di Torino, durante il suo intervento in occasione del convegno online 'iCube - Comunicare il valore dell’innovazione nella cura del tumore al polmone', organizzato da Edra in collaborazione con AstraZeneca.

"Alla luce di questi dati, si conferma la possibilità di perseguire un intento curativo in questo setting di malattia e l’importanza di garantire anche in questa situazione emergenziale l’accesso alla terapia più opportuna per questi pazienti". L'incontro ha visto la partecipazione di Luca Pani dell’Università di Modena e Reggio Emilia e di Miami, esperto di farmacologia, psichiatria clinica e scienze regolatorie, Carlo Riccardi in rappresentanza della Società italiana di Farmacologia (Sif), Americo Cicchetti del Centro di Ricerche e Studi in Management Sanitario, Cerismas, Claudio Jommi di Sda Bocconi e Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo). Tra i temi affrontati nel webinar, tempestività nella diagnosi e accesso ai trattamenti innovativi, inclusi i farmaci immunoterapici, non solo in questa fase di emergenza sanitaria da Sars-Cov-2.

Sull’immunoterapia, Di Maio non ha dubbi: "È una nuova opportunità per i pazienti con tumore del polmone. Questo trattamento rappresenta una concreta possibilità per una minoranza di malati di avere un beneficio di lunghissima durata in termini di controllo della malattia e di aspettativa di vita".

Non solo immunoterapia ed evoluzione delle cure per i pazienti con tumore del polmone, il convegno ha anche affrontato la questione della necessità di un coordinamento multidisciplinare efficiente e una riorganizzazione dell’assistenza. A tale proposito, Claudio Jommi ha evidenziato quali dovrebbero essere le priorità in ambito economico. "Innanzitutto – ha ricordato - l’emergenza ridefinisce le priorità ma l’organizzazione dovrebbe garantire una programmazione nel tempo. Dobbiamo riconsiderare il Sistema sanitario come area di investimento per l’economia nel suo complesso. La salute deve essere messa al centro del sistema economico, perché salute significa anche ridurre la spesa previdenziale. Invece il Sistema sanitario non rappresenta ancora il target preferenziale nelle politiche di contenimento. La pandemia ha fatto emergere il tema del contingentamento delle risorse, che devono essere ben gestite. Va fatta dunque una riflessione di lungo periodo".

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