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Di Maio: "Reddito e quota 100 non slittano"

27 novembre 2018 | 16.11
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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I saldi della manovra restano invariati e reddito di cittadinanza e quota 100 non slittano. A sottolinearlo all'Adnkronos è il vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. "Reddito di cittadinanza, quota 100, la flat tax per le partite Iva e l'Ires agevolata per le imprese: i capisaldi della manovra rimangono tutti lì" dice Di Maio, confermando che i saldi della legge di bilancio "restano invariati, quindi stiamo cercando semplicemente di migliorare la quota investimenti e questo aiuta molto la manovra".

Il vicepremier conferma anche che "il reddito di cittadinanza parte a marzo, come ci siamo sempre detti, quota 100 prima", quindi a febbraio. "Per quota 100 ci sarà il divieto di cumulo, il che significa che liberiamo veramente posti di lavoro. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, la platea non cambia. Quindi vedrete anche dalle relazioni tecniche come le misure non cambieranno". "Ho visto questa narrazione per cui si sta dicendo che spostiamo avanti il reddito di cittadinanza - prosegue Di Maio - No, assolutamente. Qui si tratta solo di fotografare la situazione e ottimizzare le spese".

Il vicepresidente del Consiglio è ottimista a proposito del dialogo tra il governo italiano e i vertici della Commissione europea. "Adesso vedrete il frutto della contrattazione che stiamo portando avanti - dice il ministro del Lavoro - C'è il presidente Conte, che ha avviato un dialogo, e noi stiamo col presidente Conte". A chi domanda se basterà ad evitare il 'cartellino rosso' dell'Europa, "questo lo dovete chiedere a Juncker, non a noi. Io mi fido del fatto che il presidente Conte sta portando avanti una linea di dialogo che può essere efficiente", ribatte Di Maio.

Oggi, spiega il vicepremier, "ho incontrato il ministro dell'Economia tedesco Scholz. Ci siamo confrontati. L'importante è che non si tradiscano i cittadini e che non si riduca la quota delle persone che sta aspettando il reddito, quota 100, la flat tax per le partite Iva e l'Ires agevolata per le imprese". In una nota Di Maio sottolinea poi di aver ribadito, nel corso dell'incontro, "la ferma intenzione del governo ad abbassare il debito pubblico, accumulato negli anni, agendo attraverso politiche di rilancio dell’economia reale: dagli investimenti al reddito di cittadinanza, con misure di reinserimento nel mondo del lavoro, alla riforma del sistema pensionistico per permettere di rigenerare la forza lavoro del Paese".

SALVINI: NUMERINI ARRIVANO ALLA FINE - Sulla manovra torna anche Matteo Salvini che assicura: "Faremo di tutto per evitare la procedura di infrazione dell'Ue". "Noi mettiamo i soldi dove servono", sottolinea il vicepremier, spiegando che sui numeri finali della manovra bisognerà attendere il lavoro dei tecnici. "Alla fine del lavoro arriverà un numerino" dice Salvini. Ora "stiamo rifacendo i conti su tutto".

Quanto al reddito di cittadinanza, "conto che sia così, che avremo il reddito di cittadinanza a marzo, penso che si stia lavorando per questo". Però "le mani sul fuoco non le metto neanche per me stesso". E a chi chiede se ci sono sei milioni di tessere per il reddito di cittadinanza già in stampa, come detto da Di Maio, il ministro dell'Interno risponde: "Non lo so, non ne ho idea".

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