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Lite sulle province

27 aprile 2019 | 20.44
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Il capo politico M5S: "No a riesumare vecchio carrozzone". Il leader della Lega: "Servono per dare servizi ai cittadini"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Il nuovo fronte M5S-Lega si apre sulle province. I grillini vogliono abolirle, ma fonti della Lega fanno sapere che la bozza di riforma degli enti locali, oggetto di nuove tensioni interne alla maggioranza gialloverde, era ben nota anche ai 'soci di governo' pentastellati, che ora prendono le distanze. Luigi Di Maio è netto: "Per me le province si tagliano. Punto. Ogni poltronificio per noi deve essere abolito. Efficienza e snellimento, questi devono essere i fari. Questa è la linea del M5S. Per me si tagliano, chiedete alla Lega".

Ora lo rinnegano, Di Maio alza la voce, ma quel testo che vuol ripristinare le vecchie province i grillini lo conoscevano benissimo, rilevano fonti del Carroccio. ''Durante i lavori parlamentari, in sede di commissione, i Cinque Stelle non hanno mai sollevato un problema, una sola eccezione", fa notare all'Adnkronos un big del Carroccio, vicino a Matteo Salvini. Ma Di Maio insiste che “gli sprechi si tagliano, è sempre stato così per il M5S e con tutta la burocrazia che abbiamo le province vanno abolite. L’obiettivo è eliminare ciò che non è indispensabile e reperire risorse per abbassare subito le tasse a imprese e famiglie”.

Dalla Cina, interpellato sulla questione, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, taglia corto: "Il dibattito lo affronteremo quando torneremo". Ma qui in Italia la polemica non si placa. "I 5Stelle non possono cambiare idea ogni giorno su tutto - sottolineano fonti della Lega - Oggi tocca alle province, distrutte da Renzi con gravi danni per i cittadini e per la manutenzione di scuole e strade. Un viceministro 5Stelle lavora per rafforzarle, un altro ministro 5Stelle lavora per chiuderle. L’Italia ha bisogno di Sì e di serietà, non di confusione".

All'Adnkronos Stefano Candiani, sottosegretario all'Interno della Lega, premette che non vuole alimentare nuove tensioni interne alla maggioranza gialloverde ma sulla riforma degli enti locali ci tiene a precisare che i Cinque Stelle non erano all'oscuro della bozza circolata in queste ore. ''Non voglio fare polemica, ma - rimarca - bisogna lavorare e andare fino in fondo". "Oggi - avverte - abbiamo delle province che sostanzialmente sono state ridotte ad uno stato larvale, con grave rischio anche di danni per la sicurezza dei cittadini".

In serata sono i due vicepremier a fronteggiarsi a colpi di dichiarazioni. ''Le province? Servono per dare servizi ai cittadini'' dice Matteo Salvini a Biella prima del comizio elettorale. ''La buffonata di Renzi della finta chiusura delle province ha portato ai disastri e alla mancata manutenzione di scuole e strade. Io voglio che scuole e strade siano in condizioni normali e se non lo fa qualcuno, lo fanno le province" scandisce il ministro dell'Interno che si ferma a parlare con tv e stampa e replica così ai Cinque Stelle che prendono le distanze dal testo di riforma degli enti locali circolato in queste ore. "Le province servono a dare i servizi ai cittadini'' e a garantire che "scuole e strade d'Italia siano in condizioni normali ed efficienti - ribadisce - L'importante è che i Cinque Stelle si mettano d'accordo, perché qualche viceministro dice di sì e qualche viceministro dice di no... Sui porti poi qualcuno li vuole chiusi e qualcuno li vuole aperti... L'importante è mettersi d'accordo''.

Ma Luigi Di Maio tira dritto. "Sulle province non se ne parla - afferma a chiare lettere su Facebook - L’Italia ha fin troppi problemi a cui pensare e non aggiungiamone altri. Io non spendo altri soldi degli italiani per rimettere su nuovamente un ente burocratico che già prima complicava la vita a tutti". "Bisogna andare avanti, non indietro! - avverte - Per le tasse che pagano, gli italiani già meriterebbero di avere servizi dignitosi nelle proprie città. Non è riesumando un vecchio carrozzone che si danno più servizi ai cittadini. Io nuove poltrone non le voglio. Bisogna tagliarle le poltrone, non aumentarle. E bisogna tagliare anche gli stipendi dei parlamentari. Subito!".

A intervenire in serata è anche la viceministra all’Economia, Laura Castelli: "Sento tanto parlare di bozze condivise e altro sulle province, la verità è che c'è un tavolo di confronto con la Lega e nessuna decisione è stata presa. Mai ho dato il mio ok a elezioni di primo livello. Per ora è solo un confronto nel quale sono coinvolte anche le associazioni. E' necessario che si trovi una quadra rispetto anche alla nostra posizione per garantire i servizi ai cittadini, senza sprechi".

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