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Di Maio: "Il mio idolo? Schumacher"

27 maggio 2020 | 15.00
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Il leader pentastellato si racconta a Maurizio Costanzo: "Sognavo di fare il pilota". E lancia la proposta: "Usiamo i soldi del Recovery Fund per abbassare le tasse". Di Battista? "Siamo amici ma non la pensiamo allo stesso modo"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Da piccolo il mio "idolo era Schumacher. Ho sempre avuto una grande passione per i motori, sono sempre stato appassionato di motorsport e non al calcio. Tifo Napoli, ma da piccolo invece che il calciatore volevo fare il pilota". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a 'L'intervista' di Maurizio Costanzo.

Il leader pentastellato racconta della sua giovinezza: "Non ho mai fumato uno spinello - assicura - e solo una volta in vita mia una sigaretta. Non sono mai stato affascinato dal fumo". E smentisce la legenda del suo lavoro come 'bibitaro': "Non ho mai venduto le bibite al San Paolo. La foto che gira sul web è una fake news", sebbene lavorassi allo stadio ma "in giacca e cravatta" perché "accoglievo i vip in tribuna autorità".

Quanto ai rapporti con i compagni di partito, ho "simpatia" per Alessandro Di Battista, è "un caro amico - afferma - ma non la pensiamo allo stesso modo su tutto". Di Battista "è rientrato dal viaggio per lavoro in Iran e poi abbiamo dichiarato il lockdown. Ora aspetta un altro bambino e per la seconda volta diventerà papà" annuncia Di Maio.

Tornando poi ai temi seri della politica il ministro ribadisce la necessità di far ripartire il Paese. "La priorità adesso, se vogliamo affrontare la crisi, è abbassare le tasse. Se sbagliamo come nel 2008 non faremo altro che mettere in crisi altre famiglie. Usiamo i soldi del Recovery Fund per abbassare le tasse".

Ripercorrendo poi gli scorsi difficilissimi mesi ammette: "Vedere le bare portate via dall'esercito è stato il momento più difficile. Dal dopoguerra ad oggi - sottolinea - è stato il momento più buio che abbiamo vissuto".

E nell'alternare istituzionale e personale il ministro aggiunge: ancora "non ho rivisto la mia famiglia" perché la mobilità tra le regioni riapre il 3 giugno. "Sarà una delle prime cose che farò come andare a trovare anche la famiglia" di Pasquale Apicella, il poliziotto morto in un inseguimento nelle settimane scorse.

"Non ci sto all'immagine dell'Italia come appestata ed il 3 giugno - annuncia Di Maio - verrà il ministro degli Esteri francese" Jean Yves Le Drian. "Tutti i Paesi devono sapere che l'Italia ha intere regioni dove ci sono zero contagi, altre con numeri irrisori".

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