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Di Maio: "Non temo elezioni"

17 novembre 2018 | 11.52
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Di Maio:

"No", Luigi Di Maio non teme nuove elezioni. Il vicepremier ritiene "normale" che Matteo Salvini e Silvio Berlusconi "si incontrino perché loro sono alleati sul territorio. Noi abbiamo un contratto di governo a livello nazionale. A livello regionale e comunale ognuno è per sé" sottolinea il vicepremier.

Parlando poi di una proposta di riforma dei fondi europei, fatta da Francia e Germania, che potrebbe escludere l'il nostro Paese, dice: "Se si pensa di minacciare l'Italia dicendo non vi diamo più fondi europei, ricordiamo che quelli sono soldi degli italiani perché noi ne diamo più di quelli che riceviamo ogni anno" dall'Europa, dice Di Maio, a margine di un evento a Milano.

Per riformare il sistema, aggiunge il vicepremier, "si deve essere in tanti a livello europeo e non solo due Paesi. Se il criterio è che non si erogano più fondi a chi non si attiene alle regole dell'Austerity, io posso essere anche d'accordo; ma se andiamo a vedere negli ultimi 10 anni chi ha rispettato le regole austerity" spiega.

FONDI UE - Secondo Di Maio, sul tema "dobbiamo fare ancora molto e sono contento che Barbara Lezzi stia portando avanti un programma di incontri continuo per chiedere ogni mese a che punto siamo. Non è mai sano quando bisogna spendere i soldi l'ultimo mese, ma cerchiamo di non perderli perché questi sono soldi nostri" dice, ribadendo il concetto.

TIM
- Poi, a chi gli chiedeva se si andasse verso un esproprio della rete Tim, dopo il nuovo emendamento sulla banda larga che prevede una norma per l'integrazione tra le reti di Tim e di Open Fiber, Di Maio afferma che "siamo impegnati a creare un player unico della connettività in Italia. Vedremo cosa succederà in Tim": si tratta di "un’operazione di mercato, quindi noi non interferiamo".

EMENDAMENTO - L'autore della proposta depositata in Commissione Finanza del Senato è il relatore al provvedimento, Emiliano Fenu (M5S): per favorire la nascita di una rete unica in fibra, la norma prevede incentivi fissati dall'Autorità sul modello della Rab, la remunerazione degli investimenti. "La nostra ambizione - dice Di Maio - è creare un player unico che consenta di far arrivare la connessione a tutti gli italiani. Anche nelle zone più complicate dove il mercato non arriva. Serve banda larga, 5G, serve connettività ad alta velocità perché questo ci rivoluzionerà il sistema della mobilità della sanità e delle imprese". E a chi chiedeva se il nuovo player sarebbe stato pubblico, "vedremo nei prossimi giorni - risponde il vicepremier - se a maggioranza pubblica o privata".

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