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Scoppia il caso Maglie

01 febbraio 2019 | 10.32
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(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA
(Fotogramma/Ipa) - FOTOGRAMMA

Diventa un caso la scelta di affidare a Maria Giovanna Maglie la striscia informativa di Rai1 che fu di Enzo Biagi e che andrà in onda dal lunedì al venerdì subito dopo il Tg. A dare fuoco alle polveri è il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani: "Maria Giovanna Maglie - denuncia Di Trapani su Twitter - alla quale qualcuno in Rai vuole affidare la striscia informativa in prima serata che fu di Enzo Biagi, non risulta iscritta all'Ordine dei giornalisti. Non risulta più iscritta da circa 3 anni".

Dal canto suo, Maglie si difende. Intervistata dall'Adnkronos si dice"stupefatta da tutto questo 'rumore'". "Può darsi che mi sia dimenticata di pagare le quote, sto verificando con l'Ordine e nel caso mi scuserò e vedrò cosa devo fare per regolarizzare la mia posizione" afferma la giornalista, che rivendica il suo essere "professionista dall'84" e l'avere "lavorato per tante testate nazionali, quotidiane, settimanali, televisive e radiofoniche". Maglie definisce quindi la vicenda "un contrattempo" e aggiunge: "Credo che questo non costituirebbe un problema nel caso decidessi di accettare l'offerta" di condurre una striscia informativa su Rai1.

Nel Movimento Cinque Stelle, però, le acque sono agitate. "No ai raccomandati in Rai" è il mantra che nelle ultime ore rimbalza tra i grillini sul caso Maglie. "Noi - è il ragionamento dei vertici pentastellati - siamo per la meritocrazia e invece qui viene proposta una persona che, in un'intervista rilasciata a Panorama nel maggio del '91, dichiarò apertamente di essere entrata in Rai grazie a Bettino Craxi: tutto ciò non si può tollerare". L'irritazione dei grillini è palpabile. Il no alla Maglie opposto dal M5S "è categorico: senza se e senza ma". Alla giornalista non viene 'perdonato' - questa l'opinione di alcune fonti parlamentari 5 Stelle - "un passato legato alla vecchia politica, con un curriculum professionale clamorosamente macchiato da una vicenda di 'spese pazze'" (anche se la stessa Maglie recentemente si è difesa parlando di "accuse archiviate"). Evidentemente, però, il chiarimento non è bastato ai grillini. In un tweet la deputata M5S Carmen Di Lauro, componente della Vigilanza Rai, scrive: "Enzo Biagi fu un esempio unico di serietà e sobrietà. La Rai adesso pensa di affidare il suo spazio a Maria Giovanna Maglie che proprio sobria non è stata, tanto da guadagnarsi il nomignolo di 'Lady nota spese'".

"Maria Giovanna Maglie già in passato era stata assunta in Rai. Fu costretta ad andarsene per una nota spese da 150 milioni. Viste le premesse, direi proprio che non è il caso di farla tornare" twitta Vittoria Baldino, deputata del MoVimento 5 Stelle. "Ecco almeno tre motivi sul perché la Maglie non merita la striscia informativa che fu di Enzo Biagi: fu raccomandata da Craxi come ha lei stessa ammesso, non è iscritta all'albo dei giornalisti e spese a carico della Rai 150 mln di lire", twitta, invece, il deputato Michele Gubitosa. "Maria Giovanna Maglie - attacca Cristian Romaniello - uscì dalla Rai in maniera poco onorevole: in un anno e mezzo costò agli italiani 150 milioni di lire di note spese! Darle il posto che fu di Biagi è irrispettoso nei confronti degli italiani". Sulla stessa lunghezza d'onda i tweet di altri colleghi pentastellati, come quello di Manuel Tuzi: "La Rai che abbiamo sempre voluto è un'azienda libera dai raccomandati. La Maglie non ha mai nascosto la sua vicinanza con Craxi. Ci auguriamo perciò che Salini valuti bene il suo profilo. Alessandro Amitrano attacca: "Il MoVimento 5 Stelle ha sempre sostenuto che la politica debba rimanere fuori dal servizio pubblico. L'idea di affidare una striscia quotidiana a Maria Giovanna Maglie, che a detta sua fu raccomandata da Craxi, offende i cittadini che pagano il canone". "Prendere Maria Giovanna Maglie, una che ha ammesso di essere stata raccomandata da Craxi e darle in Rai lo spazio che fu di Enzo Biagi è da pazzi", rimarca invece il deputato M5S Michele Sodano.

A quanto apprende l'Adnkronos da fonti parlamentari, i vertici del Movimento 5 Stelle starebbero valutando la possibilità di inviare una lettera all'amministratore delegato di Viale Mazzini per chiedere espressamente di 'bloccare' l'assegnazione alla giornalista 'sovranista' della striscia informativa dopo il Tg1. "Ci appelliamo all'ad - spiegano fonti parlamentati grilline -, perché non può far passare un profilo così. E allo stesso tempo ci appelliamo alla Lega. Siamo certi che il Carroccio non potrà mai sostenere una persona che ha dichiarato di essere raccomandata, legata palesemente al vecchio sistema politico che tanto male ha fatto ai cittadini e che in più è stata coinvolta in un caso di spese pazze". La Lega, è il ragionamento che si fa ai piani alti del Movimento, "voleva una Rai nuova, proprio come noi, e siamo certi che dirà no a una persona che non rappresenta i valori del nuovo servizio pubblico".

Non manca anche chi difende la sua candidatura. "Queste interessanti polemiche confermano che la scelta di un professionista vero, intelligente e a tratti vulcanico" dice all'Adnkronos Massimiliano Capitanio, segretario della commissione parlamentare di Vigilanza Rai, sottolineando come sia "assolutamente azzeccata per confezionare un prodotto indipendente, nuovo e destinato a creare dibattito". "Da giornalista difendo l'ordine e tutti i suoi satelliti ma vorrei e che l'attenzione fosse rivolta a ben altri casi dove il tesserino è stato brutalmente e velocemente svenduto a logiche commerciali"."E' una giornalista di cui ho una ottima opinione, non riesco a capire il motivo per non darle la trasmissione" dice Igor Iezzi, deputato della Lega, membro della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai. "Non vorrei - spiega il leghista - cadessimo nella censura delle idee, non ci si deve preoccupare delle critiche che arrivano" perché "mi sembrano critiche strumentali, siamo alle barzellette". "Se le devono puntare i cannoni contro perché ha idee che non devono entrare in Rai siamo all'assurdo", aggiunge Iezzi.

CHI E' MAGLIE - Veneziana, 68 anni, Maglie ha lavorato a 'L'Unità' dal 1979 al 1987, specializzandosi in politica internazionale. Nel 1989 è entrata in Rai, diventando poi corrispondente da New York. A Viale Mazzini è rimasta fino al 1993, quando si è dimessa per uno scandalo riguardante rimborsi spese gonfiati. La vicenda si chiuse poi con l'archiviazione chiesta dal pm per insussistenza del reato di truffa, non essendovi fatture false tra le note spese contestate.

Maglie ha poi collaborato con 'Il Giornale', 'Il Foglio', 'Radio Radicale', ha dedicato una biografia a Oriana Fallaci e ha scritto dei saggi di politica internazionale. Editorialista di 'Libero' è stata opinionista a trasmissioni a 'L'isola dei famosi' e 'La vita in diretta'. Per 'Dagospia' cura la rubrica 'America fatta a Maglie' e ha commentato la campagna elettorale che ha portato alla vittoria di Donald Trump.

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