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Dia sequestra beni per valore di 5 mln a pregiudicato in provincia Modena

01 aprile 2014 | 12.48
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Dia sequestra beni per valore di 5 mln a pregiudicato in provincia Modena

La Direzione Investigativa Antimafia di Bologna sta eseguendo in provincia di Modena, un decreto di sequestro, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Taranto, di beni mobili e immobili, riconducibili ad un pregiudicato di origine pugliese. Il valore complessivo dei beni da sequestrare supera i 5 milioni di euro.

I beni mobili ed immobili sequestrati sono riconducibili all'imprenditore Girolamo Conte, 48enne, pregiudicato di origine pugliese, residente in provincia di Modena. Il provvedimento è stato adottato dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Taranto, su proposta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Arturo De Felice, nell'ambito di una articolata e ampiamente sperimentata strategia che mira ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni mafiose.

Sono stati sequestrati il capitale sociale ed intero compendio aziendale della ''Haammer srl'' con sede in Modena e dedita alla costruzione di edifici residenziali; il capitale sociale ed intero compendio aziendale della ''White Queen srl'' con sede a Modena e dedita al noleggio di autovetture e nonché decine di beni immobili, autovetture e svariati rapporti finanziari.

Nel provvedimento si legge che: "Conte ha commesso reati associativi gravi a scopo di lucro (di stampo mafioso e in materia di narcotraffico e armi) per tutto il quadriennio ricompreso tra il 1990 e il 20 luglio 1995, interrompendoli coattivamente per effetto della misura cautelare in carcere che attingeva anche i suoi sodali''.

Conte e' stato destinatario della misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale nel 2003, poi revocata nell'aprile del 2006. Nel decreto del 2003 si legge che ''con sentenza del Tribunale di Taranto, I Sezione Penale, del 2 giugno 1998 - parzialmente riformata in appello (sentenza emessa dalla Corte di Appello di Lecce…irrevocabile 27 febbraio 2001) - è stata accertata l'esistenza e l'operatività nella provincia di Taranto dal 1990 al 1994 di associazione a delinquere di stampo mafioso diretta da Carmelo Putigano e Domenico Attorre, nonché di un parallelo sodalizio armato dedito al traffico di sostanze stupefacenti…omissis… con la medesima sentenza del Tribunale di Taranto in data 2 giugno 1998 è stata altresì accertata l'appartenenza al medesimo clan mafioso del proposto Girolamo Conte…''.

Gli accertamenti patrimoniali svolti dalla Dia di Bologna hanno interessato anche i familiari ed i conviventi di Conte, i cui possedimenti risultano comunque riconducibili a lui stesso. In particolare sono stati eseguiti rigorosi accertamenti, per un arco temporale compreso tra il 1999 ed il 2013 su tutti i cespiti in qualunque modo riconducibili al Conte, allo scopo di documentare la netta sproporzione tra il patrimonio reale e quanto dichiarato ai fini delle imposte o all'attività economia esercitata.

Al riguardo il Collegio della Prevenzione ha precisato che: "il carattere continuativo, dai tempi immediatamente successivi alla condanna che ne consacrava lo status di soggetto mafioso e dedito a lucrativi traffici delittuosi, in avanti, e, sino a quelli attuali - della grave sproporzione tra i redditi lecitamente conseguiti (redditi da lavoro dipendente e d'impresa) rispetto al tenore di vita, come espresso dagli incrementi patrimoniali di che trattasi, dunque, consente di operare il sequestro''. L'odierno risultato di servizio conseguito dagli uomini della Dia di Bologna rappresenta una conferma della solidità delle investigazioni patrimoniali effettuate e testimonia l'impegno profuso nel contrasto all'illecita accumulazione di ricchezze da parte delle organizzazioni mafiose.

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