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Diabolik, da genitori nuovo esposto in procura

14 gennaio 2020 | 14.25
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Su Fabrizio Piscitelli, ucciso il 7 agosto a Roma, "ipotesi giornalistiche insidiose e diffamatorie"

Diabolik, da genitori nuovo esposto in procura

“Ci ritroviamo nuovamente a procedere con un esposto alla Procura di Roma e se necessario in altra città per meglio comprendere quanto certi articoli così minuziosi siano frutto di un allargato ed ossessivo bisogno di ‘macellare’ puntualmente ed ulteriormente la vittima o quanto siano invece ‘verità’ acquisite ovunque, forse chissà, anche per la strada. A tutt’oggi però di fatto, l’omicidio non trova ancora una risposta seria e tutte le ipotesi formulate dai non addetti ai lavori sembrano trovare, a nostro parere, l’unica concretezza nelle affermazioni insidiose e diffamatorie”. Lo scrivono in una lettera i genitori di Fabrizio Piscitelli, l’ultras della Lazio ucciso il 7 agosto scorso al parco degli Acquedotti di Roma da un colpo di pistola alla testa, annunciando un nuovo esposto in procura.

"Da circa sei mesi - scrivono - attendiamo pazientemente ogni giorno, probabilmente per la complessità delle indagini, che i responsabili del crimine consumato in pieno giorno e in un parco pubblico, ai danni di nostro figlio, vengano consegnati alla giustizia. Massimo riserbo e silenzio assoluto da parte degli inquirenti che non confondiamo affatto con la negligenza o il disimpegno da parte degli stessi. Tutto questo però genera a nostro avviso un profondo conflitto con gli articoli o le puntate giornalistiche" che, dicono, "sembra invece ricca di conoscenze, illazioni, allusioni e novità sul profilo camaleontico di nostro figlio”.

“Siamo colti da uno stato confusionale rispetto a cotanta conoscenza dei giornalisti e ci chiediamo quali siano le loro fonti che rifiutiamo di credere possano essere istituzionali - sottolineano i genitori di Piscitelli -. Consapevoli che la verità assoluta la conosce solo nostro figlio e chi ha voluto e ha agito l’omicidio, noi vorremmo avere almeno una verità processuale, anziché giornalistica così come viene propinata ai lettori”.

“La perdita di nostro figlio voluta da altri prevediamo che possa e che potrà suscitare illusoriamente strumentalizzazioni o fantasie salvifiche di ogni genere - sottolineano -. Nel merito i nostri legali saranno ben attenti a questa eventualità e pronti a contrastare la ovvietà, la ordinarietà dell’eventuale fenomeno. Certamente chi non potrà difendersi come nostro figlio, non sarà da noi lasciato in balia di nessun altro perché non permetteremo mai che Fabrizio Piscitelli diventi il passepartout per chiunque e, se necessario, prenderemo esempio da chi ha combattuto anni per ottenere la verità, da magistrati coraggiosi, nelle aule di un Tribunale”.

“Nell’attesa che le indagini condotte dagli inquirenti e non da altri portino al doveroso risultato, ricordiamo sempre che gli errori di nostro figlio e fratello non tolgono nulla alla disperazione e al dolore per l’insanabile perdita avvenuta barbaramente - concludono i genitori -. Non abbiamo reticenza nel dichiarare che ogni giorno malediciamo gli autori dell’omicidio e che ci auguriamo la loro equa condanna”.

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