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Diabolik, nuovo divieto per funerali pubblici

14 agosto 2019 | 17.04
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Alla figlia di Fabrizio Piscitelli è stato notificato un provvedimento di divieto di funerali pubblici generico, senza indicazione di data. Inquirenti a lavoro su incrocio tabulati e testimonianze

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Non è stato raggiunto alcun accordo sui funerali di Fabrizio Piscitelli, il capo degli Irriducibili ucciso il 7 agosto scorso con un colpo di pistola alla testa nel parco degli Acquedotti, a Roma. Dopo l'incontro di ieri a San Vitale, al termine del quale le parti si erano ripromesse di aggiornarsi, oggi la figlia Giorgia è tornata in questura. La famiglia è rimasta sulle proprie posizioni e alla figlia di Piscitelli è stato quindi notificato un provvedimento di divieto di funerali pubblici generico, senza indicazione di data.

La questura di Roma ribadisce "il divieto di celebrazione del funerale di Fabrizio Piscitelli in forma pubblica e solenne". E' quanto scritto nella seconda ordinanza firmata dal questore di Roma Carmine Esposito e che l'Adnkronos ha potuto visionare. Il documento è stato consegnato oggi alla figlia di Fabrizio Piscitelli che è tornata a San Vitale dopo l'incontro di ieri e, dal canto suo, ha ribadito la volontà dei famigliari del capo ultras laziale di celebrare i funerali in forma pubblica. La questura di Roma prescrive che "i familiari di Fabrizio Piscitelli nel momento in cui si recheranno presso l'istituto di medicina legale del Policlinico universitario di Tor Vergata per prendere in consegna la salma del congiunto dovranno attenersi alle prescrizioni già contemplate nel provvedimento a firma dello scrivente datato 9 agosto. Nonché comunicare a questa autorità di polizia l'agenzia di onoranze funebri incaricata per la traslazione", si legge ancora. "Tale circostanza - prosegue il provvedimento - dovrà essere preventivamente e con congruo anticipo comunicata a questa autorità provinciale di pubblica sicurezza".

Il questore di Roma inoltre prescrive "al direttore sanitario del Policlinico universitario Tor Vergata di voler informare preventivamente l'autorità di pubblica sicurezza in ordine all'avvio, da parte dei familiari, ovvero dell'agenzia di onoranze funebri incaricata, delle procedure funzionali alla presa in consegna della salma del Piscitelli".

"Sto contattando il mio avvocato perché di questa nuova ordinanza non sapevo nulla, non ci è stato notificato nulla". Così all'Adnkronos Angela Piscitelli, la sorella di Fabrizio. Eppure, esclama la donna, dopo l'incontro di ieri "eravamo tornati in questura stamattina nel tentativo di trovare una mediazione. Abbiamo fatto una controproposta, per celebrare i funerali in un'altra chiesa diversa da quella di Santa Maria Ausiliatrice. Questo modo di fare è incomprensibile. Devo ancora leggere il provvedimento, del quale non sapevo nulla".

TAR - ''Il provvedimento avversato rientra nel genus delle misure di prevenzione la cui applicazione è mediata da una valutazione di merito, di esclusiva competenza delle autorità di polizia che si sottrae al sindacato di legittimità del giudice amministrativo con la sola eccezione di profili di manifesta abnormità dell'iter logico o di incongruenza nella motivazione che nel caso di specie non appaiono, prima facie, rinvenibili'', si legge intanto nel decreto del presidente del Tar del Lazio, che il 12 agosto scorso ha rigettato la richiesta di sospensiva presentata dai familiari di Piscitelli. Adesso la famiglia dell'ultras avrà 60 giorni di tempo per ricorrere al Tar contro la seconda ordinanza emessa dal questore di Roma Carmine Esposito e 120 giorni per fare, in alternativa, ricorso al Capo dello Stato.

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