"Se a Nicola Porro, come mi dicono, propongono una striscia di 4 minuti in un orario improbabile, si tratta di una scelta che equivale a farlo stare a casa". Lo dice chiaro e tondo all'Adnkronos il consigliere Arturo Diaconale dopo i rumors sulla possibile cancellazione del programma 'Virus - il contagio delle idee' e le polemiche che ieri sono seguite. "'Il caso di 'Virus' - entra nel merito Diaconale - diventa un caso emblematico sia perché rappresenta il rischio di cancellazione del pluralismo, sia perché è indice di un progetto complessivo sull'informazione nelle reti ancora irrealizzato. Fino a quando, infatti, non ci sarà questo progetto - secondo il consigliere - non si può parlare di cancellazione di un singolo programma. E noi ad oggi non abbiamo visto nulla".
"Se poi - avverte Diaconale - in realtà il progetto dovesse essere quello di far entrare ancora gente che viene dai giornali di una certa collocazione politico-culturale, allora proprio non ci siamo. E a questo punto è tanto più urgente la costituzione di un Comitato che eserciti un indirizzo e controllo (compiti precipui del Cda Rai) sull'informazione dell'Azienda di Servizio Pubblico". Infine una domanda: "Perché si vuole cancellare l'unica trasmissione che non è schierata? Gli ascolti dei talk sono più o meno tutti gli stessi".