"I tempi sono lunghissimi"
di Patrizia Perilli
Lo definiscono 'alloggio', ma in realtà si tratta di una casa che ogni militare trasferito per servizio lontano da casa chiede all'amministrazione di appartenenza. Solo i militari dell'esercito in attesa dell'assegnazione di un'abitazione sono poco più di 3.000, un terzo dei quali a Roma: la cifra aumenta fino a 4.000 per quanto riguarda le richieste delle tre forze armate: Esercito, Aeronautica, Marina. L'esigenza è superiore alla disponibilità. Non solo. La questione si complica poi sulla base delle risorse economiche disponibili delle singole amministrazioni, tanto che anche immobili liberi non possono essere affidati a causa dei problemi di restauro e manutenzione. Insomma, chi paga i lavori?
I militari sarebbero anche disponibili ad anticipare i costi ma chi si prende la responsabilità della sicurezza dei lavori effettuati? E quindi tra gli alloggi vuoti e da ristrutturare e quelli ancora occupati da militari in pensione la situazione rimane pesante, tanto che il Sindacato Libera Rappresentanza Militare si è fatto carico di raccogliere dati per avere il quadro della situazione: "Soprattutto a Roma esiste una situazione difficile, i tempi di attesa sono lunghissimi, si parla addirittura di anni. Tanto da pensare a un disegno di legge che regolarizzi la situazione. Abbiamo colleghi graduati, che sono la base dell'Esercito Italiano - spiega all'Adnkronos Girolamo Foti - che arrivano con difficoltà alla fine del mese eppure non riescono ad avere un alloggio dall'amministrazione".
Secondo il 'Dossier Alloggi 2019' realizzato dalla Libera Rappresentanza Militare, negli ultimi anni si è verificata una contrazione degli alloggi concessi al personale in quanto "molti alloggi non sono stati manutenzionati/verificati oppure perché altri non sono stati liberati a causa della permanenza sine titulo degli inquilini".