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Sostenibilità: per 1 grande azienda Ue su 2 tema diritti umani non rilevante

11 aprile 2016 | 16.47
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Sostenibilità: per 1 grande azienda Ue su 2 tema diritti umani non rilevante

Il rispetto dei diritti umani non è un tema rilevante per sé per una grande azienda europea su due, che e non forma i propri dipendenti sull’argomento. Solo l’8% delle aziende europee affronta il tema adottando processi trasversali alle funzioni aziendali coinvolte. Abusi nella filiera; discriminazione in base a genere, età, orientamento sessuale; lavoro forzato; violazione della privacy: le imprese sono ancora poco consapevoli di quanto sia ampio il perimetro occupato dal tema del rispetto dei diritti umani.

Considerazione ancora più attuale per l’Italia, secondo Paese europeo per numero di violazioni dei diritti umani. Sono alcuni dei dati emersi oggi in occasione dell’appuntamento “Diritti umani in azienda: vincere la sfida dell’integrazione”, organizzato a Milano da Fondazione Sodalitas in collaborazione con Csr Europe, Fondazione Global Compact Network Italia e Unicef Business Lab.

Durante l'incontro è stato presentato il “Blueprint on Business & Human Rights”, set di linee guida elaborato da Csr Europe per integrare il rispetto dei diritti umani nelle tre funzioni aziendali chiave: Risorse Umane, Acquisti e Risk Management.

Nel documento sono individuati i sei principi-chiave su cui basare il rispetto dei diritti umani in azienda e sono illustrati 55 esempi di buone pratiche d’impresa. La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito delle attività dell’European Hub on Business & Human Rights, nato nel 2014 con l’obiettivo di favorire l’integrazione dei diritti umani nelle politiche e nei processi aziendali. L’Hub, che coinvolge attualmente 150 imprese in tutto il continente, è coordinato da Csr Europe e promosso in Italia da Fondazione Sodalitas.

Questi i sei principi-chiave individuati dal documento. Leadership interfunzionale: i diritti umani, per permeare davvero la cultura aziendale, non possono essere ricondotti a una funzione specifica, ma devono superare le divisioni di area coinvolgendo attivamente tutte le funzioni rilevanti. Responsabilità condivisa: affiancare, al personale operativo, dei professionisti esperti in materia di diritti umani.

Incentivazione: per alimentare la consapevolezza dell’importanza del rispetto dei diritti umani in azienda può essere utile misurare le prestazioni e prevedere degli incentivi, creando un meccanismo virtuoso di competizione ed emulazione.

E ancora. Formazione continua: grazie alla quale creare una cultura aziendale costantemente aggiornata e capace di passare dalla teoria alla pratica, rendendo esperienza il rispetto dei diritti esperienza quotidiana anche nell’operatività. Comunicazione bidirezionale: dall’alto verso il basso da parte dei leader, ma anche dal basso verso l’alto, con cui portare all’attenzione dei vertici difficoltà, successi e sfide in atto.

Infine: Rivedere, analizzare, integrare. Perché questo percorso verso la messa al centro dei diritti sia efficace, è fondamentale individuare indicatori specifici con cui valutare sforzi ed impatti.

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