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Disastro treni, pm Trani lascia inchiesta dopo foto con l'avvocato del capostazione

06 agosto 2016 | 16.52
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Lo scontro fra i due treni tra Andria e Corato in Puglia (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
Lo scontro fra i due treni tra Andria e Corato in Puglia (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)

Il pm Simona Merra del pool investigativo della Procura di Trani sulla tragedia ferroviaria del 12 luglio sulla linea Andria-Corato della Ferrotramviaria, in cui sono morte 23 persone, ha deciso di astenersi dall'ulteriore trattazione del procedimento.

La decisione per ragioni di opportunità dopo la diffusione delle foto che ritraggono insieme il pm Merra e l'avvocato Leonardo De Cesare, difensore di Vito Piccarreta, capostazione di Andria, indagato nel procedimento, che diede il via libera al treno in partenza per Corato mentre un altro convoglio era partito sul percorso inverso.

L'apertura del fascicolo al Csm sulla foto del pm di Trani e del legale del capostazione indagato non basta ai familiari delle vittime: la pubblicazione di ulteriori foto ha fatto salire il 'pressing', fino alla decisione del pm.

Si era espressa con indignazione Daniela Castellano, figlia di Giovanni, 74enne vittima dello scontro fra i due treni. ''Pretendo l'allontanamento immediato dal caso'', aveva scritto sul suo profilo Facebook in un post in cui aveva pubblicato le nuove immagini che ritraggono insieme il pm Merra e l'avvocato De Cesare.

Daniela Castellano non riteneva sufficiente la motivazione di 'goliardata' data alla prima immagine in cui si vede De Cesare ai piedi del magistrato per uno scherzo.

''Le indagini sono state fin qui condotte e continueranno ad essere condotte nella più rigorosa imparzialità e trasparenza''. Con queste parole il procuratore facente funzioni di Trani, Francesco Giannella, ha voluto rassicurare parenti e familiari delle vittime che avevano chiesto provvedimenti dopo la diffusione delle foto.

Giannella ha comunicato la rinuncia al caso da parte della pm che ha deciso di ''astenersi dall'ulteriore trattazione del procedimento'', così ''da riportare serenità nella vicenda'', anche se la stessa ha ribadito ''la propria correttezza nella conduzione delle indagini''. Il fascicolo è co-assegnato ad un pool di cinque inquirenti, con il coordinamento in prima persona dello stesso Giannella.

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