Al processo in corso presso la Corte d'Assise di Chieti per i veleni della megadiscarica della Montedison di Bussi sul Tirino (Pescara), dopo l'istanza di ricusazione presentata dai legali della difesa nei confronti del Presidente della Corte d'Assise di Chieti Geremia Spiniello accolta proprio ieri dalla Corte d'Appllo dell'Aquila, stamani i legali dei 19 imputati hanno presentato richiesta di rimessione in Cassazione dell'intero Collegio giudicante. Alla base dell'iniziativa ci sarebbe il convincimento che i giudici popolari potrebbero essere condizionati dalle notizie di stampa di questi mesi.
Sull'istanza di rimessione presentata dalla difesa, sottoscritta da 13 dei 19 imputati e motivata con una sorta di ''incompatibilità ambientale'' legata al rilievo mediatico, la Corte d'Assise di Chieti ha deliberato la sospensione del cosiddetto ''processo di Bussi'' in attesa della decisione della Cassazione che dovrà stabilire se si potrà continuare a Chieti o se il dibattimento dovrà essere spostato a Campobasso.
Per Tommaso Navarra legale Wwf, ''seguiamo i fatti di Bussi dall'anno 2006. Siamo nel processo prima come persona offesa e dal 2009 come parte civile. Avevamo così già maturato sino ad oggi alcune radicali certezze e, per dirla con Pasolini: noi sappiamo che fare giustizia, come ha detto il Presidente Spiniello, è un fatto rivoluzionario che allarma; noi sappiamo che fare giustizia nel nostro Paese vuol dire salire tutti gli infiniti gradini del Golgota del nostro diritto processuale penale (5 anni di processo, 51 udienze, 18 giudici tra Gup, Tribunale, Corte di Assise, Corte di Cassazione, 22 Ordinanze, nessuna sentenza); noi sappiamo che cercare di accertare processualmente fatti gravissimi contestati a imputati eccellenti è una impervia scelta della volontà prima ancora che della ragione''.
