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Disoccupazione in calo

31 gennaio 2019 | 11.00
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Immagine di archivio (FOTOGRAMMA/IPA)
Immagine di archivio (FOTOGRAMMA/IPA)

Cala lievemente il tasso di disoccupazione a dicembre. Secondo le stime provvisorie diffuse dall'Istat, il dato si è attestato al 10,3%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Nello stesso mese, prosegue l'Istituto di statistica, si conferma il calo già registrato a novembre della stima delle persone in cerca di occupazione (-1,6%, pari a -44mila unità). La diminuzione si concentra prevalentemente tra gli uomini e le persone maggiori di 35 anni.

Inoltre, la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a dicembre è in lieve calo (-0,1%, pari a -16mila unità). La diminuzione si concentra tra le donne ed è distribuita tra tutte le classi di età ad esclusione dei 25-34enni che registrano un aumento di 28mila. Il tasso di inattività resta stabile al 34,3%. Nei dodici mesi, dice l'Istat, la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-4,8%, pari a -137mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,5%, -197mila).

OCCUPATI - E ancora, sempre a dicembre 2018, la stima degli occupati risulta in lieve crescita rispetto a novembre (+0,1%, pari a +23mila unità). Anche il tasso di occupazione sale al 58,8% (+0,1 punti percentuali), toccando i massimi pre-crisi di aprile 2008, quando il dato era stato pari al 58,9%.

L'andamento, precisa l'Istat nelle stime, è sintesi di un aumento dei dipendenti a termine (+47mila) e degli autonomi (+11mila) mentre risultano in diminuzione i permanenti (-35mila). Nel confronto per genere cresce l’occupazione femminile e cala quella maschile.

Su base annua, fa sapere poi l'Istituto, l’occupazione cresce dello 0,9%, pari a +202mila unità. L’espansione interessa entrambe le componenti di genere, i lavoratori a termine (+257mila) e gli indipendenti (+34mila), mentre continua il calo dei dipendenti permanenti (-88mila). Nell’arco di un anno aumentano gli occupati tra i 15-24enni (+36mila) e gli ultracinquantenni (+300mila), mentre si registra una flessione tra i 25-49enni (-135mila). Al netto della componente demografica si stima un segno positivo per la variazione occupazionale di tutte le classi di età.

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