''A parte il rischio, molto concreto, che gli 80 euro elargiti oggi dallo Stato ai cittadini saranno chiesti ai cittadini dallo Stato nei prossimi mesi per riportare i conti pubblici italiani sul sentiero indicato dalla Commissione europea, e che quindi l'effetto macroeconomico del decreto Irpef di Matteo Renzi sia nullo, se non addirittura negativo, un'altra grave stangata negli ultimi tre anni hanno subìto gli italiani senza che nessuno la denunciasse". Lo sottolinea il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta.
"È il costo della non democrazia dei governi Monti, Letta e Renzi. Due esempi: tassazione del risparmio e tassazione della casa. Tassazione del risparmio: da novembre 2011, ultimo mese del governo Berlusconi, a febbraio 2014 (ultimi dati disponibili), il gettito derivante dalla tassazione del risparmio (imposta sostitutiva su interessi, plusvalenze e altri redditi da capitale - dati Mef, dipartimento delle Finanze) è passata da 331 milioni a 1,4 miliardi. Se a questo aggiungiamo i 2,6 miliardi stimati da Renzi derivanti dall'ulteriore inasprimento fiscale sul risparmio a partire da maggio 2014, siamo a quota 4 miliardi: più di 12 volte la tassazione di novembre 2011", spiega Brunetta.
"Tassazione sulla casa: il gettito da essa derivante nel 2011 (governo Berlusconi, quindi prima casa esente) ammontava a poco più di 9 miliardi di euro, diventati oltre 22 miliardi con l'Imu di Monti nel 2012 e in continuo aumento fino a 35 miliardi con Imu e Tasi di Letta e Renzi: un aumento di oltre 25 miliardi, tutti gravanti sulle tasche degli italiani. Ne deriva un aggravio fiscale su immobili e risparmi degli italiani pari a quasi 30 miliardi di euro in meno di 3 anni. Una patrimoniale bella e buona. Grazie Monti, grazie Letta, grazie Renzi'', conclude Brunetta.