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Dl Irpef: Renzi, non provvedimento una tantum ma strutturale

18 aprile 2014 | 19.10
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Dl Irpef: Renzi, non provvedimento una tantum ma strutturale

Roma, 18 apr. (Labitalia) - Il decreto sull'Irpef che il governo annuncia oggi "non è un provvedimento una tantum, ma strutturale". Lo ha detto Matteo Renzi in conferenza stampa a palazzo Chigi. "Oggi stringiamo la cinghia -ha chiarito- a politici e amministrazione e restituiamo a chi sta sotto i 26 mila euro. "La voce incapienti la metteremo nelle prossime settimane". Così il premier annunciando che il decreto legge con il bonus Irpef per il momento non riguarda le fasce di reddito che non pagano le tasse. Tutte le spese e gli stipendi della pubblica amministrazione dovranno finire su un "unico sito facente capo al commissario alla spending review. Noi applichiamo la 'regola Olivetti' alla Pa e mettiamo un tetto insormontabile di 240mila euro ai dirigenti della pubblica amministrazione". "Per ogni ministero al massimo 5 auto blu". Lo ha annunciato il premier spiegando che "si tratta della riduzione di auto blu più significativa della storia".

Le coperture per il decreto legge Irpef arriveranno da voci conosciute, come la rivalutazione delle quote di bìBankitalia (1,8 mld) e i tagli degli acquisti dei beni e servizi (2,1 mld) ma anche da voci inattese come la 'sobrietà' (900 mln). Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella conferenza stampa che si tiene a Palazzo Chigi ha poi elencato le voci che serviranno per garantire il bonus fiscale di 80 euro, che costerà 6,9 mld. Le risorse per raggiungere la cifra complessiva arriveranno inoltre dal taglio del credito di imposta alle imprese (1 mld), dalla maggiore Iva dovuta al pagamento dei debiti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione (600 mln), dalle municipalizzate (100 mln) e dalla lotta all'evasione (300 mln). Per il prossimo anno le risorse necessarie per i bonus Irpef sono stimati in 14 miliardi che dovranno arrivare soprattutto dal taglio degli acquisti beni e servizi (5 mld), dalla lotta all'evasione fiscale (3 mld) e dalla 'sobrietà' (2 mld).

La tassa sulle plusvalenze della rivalutazione delle quote Bankitalia sale al 26%. Via le tariffe agevolate per la posta dei candidati alle elezioni. Il risparmio, comunque, ammonta a 12 milioni di euro. "C'è una voce importante sulla Rai chiamata a concorrere al risanamento con 150 mln", ha detto spiegando che sarà l'emittente pubblica a valutare "se vendere RayWay, se crede, e riorganizzare le sedi regionali, se riterrà il caso".

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