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Dl Irpef, salta il bonus alle famiglie numerose monoreddito

04 giugno 2014 | 09.27
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L’allargamento degli 80 euro ipotizzato dal relatore di Ncd, Antonio D’Alì, è stato rinviato alla legge di stabilità. La prima rata della Tasi si verserà il 16 ottobre. La Corte dei Conti: “Il bonus è un surrogato, serve una riforma equa e strutturale”

Dl Irpef, salta il bonus alle famiglie numerose monoreddito

Salta l’allargamento del bonus Irpef alle famiglie numerose. All’articolo uno del decreto legge Irpef è inserita una norma d’indirizzo, che rinvia alla legge di stabilità interventi con particolare priorità alle famiglie monoreddito. La decisione è stata presa nel corso di una riunione tra Governo e maggioranza e ora approda in Senato dopo il via libera delle commissioni Bilancio e Finanze.

Bastano due figli - Per rientrare nella platea ‘allargata’ che beneficerà del bonus Irpef basteranno due figli. La proposta di modifica prevede che nella legge di stabilità 2015 “saranno prioritariamente previsti interventi di natura fiscale che privilegino, in particolare, le famiglie monoreddito con almeno due o più figli a carico”.

Per la Corte dei conti il bonus è un surrogato - “Politiche redistributive basate sulle detrazioni di imposta così come scelte selettive rientranti nell’ambito proprio e naturale della funzione dell’Irpef, affidate a strumenti ‘surrogati’ (prelievi di solidarietà, bonus, tagli retributivi) sono all’origine di un sistematico svuotamento della base imponibile dell’Irpef finendo per intaccare la portata e l’efficacia redistributiva dell’imposta’’. Così la Corte dei Conti nel rapporto 2014 sul coordinamento della finanza pubblica. ”Tutte scelte -si aggiunge- che allontanano e rendono più difficile l’attuazione di un disegno equo e strutturale di riduzione e redistribuzione dell’onere tributario”.

Prima rata della Tasi - La prima rata della Tasi slitta al 16 ottobre. Le commissioni Bilancio e Finanze del Senato hanno approvato l’emendamento al decreto legge Tasi, che posticipa il versamento di 4 mesi.

A decorrere dal 2015, si spiega nella relazione illustrativa che accompagna l’emendamento, “i comuni assicurano la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti rendendo disponibili i modelli’’. I contribuenti pagheranno la prima rata del nuovo tributo il 16 giugno, sulla base delle deliberazioni approvate delle aliquote e delle detrazioni pubblicate sul sito informatico del Mef, alla data del 31 maggio, con l’obbligo per i comuni di inviare le deliberazioni entro il 23 maggio. Nel caso di mancato invio delle deliberazioni entro il termine, il versamento della prima rata della Tasi è effettuato entro il 16 ottobre, con obbligo dei comuni di inviare le deliberazioni entro il 10 settembre. Se entro questo termine non saranno stati inviati gli atti, i contribuenti saranno tenuti a versare l’imposta in un’unica soluzione entro il 16 dicembre, calcolando l’aliquota base pari all’1 per mille.

I comuni ritardatari, che non hanno rispettato i termini per la presentazione delle delibere sulla Tasi e che quindi vedranno slittare i termini del primo versamento, riceveranno un acconto corrispondente al 50% del gettito annuo stimato.

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