Roma, 6 mag. (Labitalia) - "In questo momento c'è una grossa difficoltà sul mercato del lavoro e si cerca di rendere più appetibile sia il ricorso al contratto a termine sia l'apprendistato". Lo dice a Labitalia il giuslavorista e preside della facoltà di Giurisprudenza della Luiss Guido Carli di Roma, Roberto Pessi, riferendosi alle modifiche apportate al disegno di legge lavoro al Senato. "Riguardo al contratto a termine sulla causale - spiega - la preoccupazione più grande è che si potesse determinare un contenzioso sulla percentuale di organico consentita per l'utilizzo dei contratti a termine. Si tratta di una modifica di carattere emergenziale, non so se diventa una modifica strutturale nel lungo periodo".
Sull'apprendistato, per Pessi, "è evidente che si tratta di un intervento finalizzato soprattutto a trovare una mediazione tra semplificazione e non semplificazione del ricorso all'apprendistato e, quindi, l'intervento più significativo è legato alla flessibilizzazione del processo formativo nel rapporto fra servizio pubblico e azienda".
"Anche per l'apprendistato - sottolinea il giuslavorista - il giudizio è positivo in questa fase, anche se c'è tutto il tema delle modifiche costituzionali che l'esecutivo annuncia per il futuro e probabilmente ci sarà una revisione del rapporto Stato-Regioni".
"Già oggi - fa notare Roberto Pessi - abbiamo il problema che il 1° maggio è partito il piano 'Garanzia giovani' e ci sono soltanto cinque Regioni pronte a stipulare convenzioni. Di nuovo c'è, dunque, il rischio che lo stesso Piano giovani, con tutto il finanziamento europeo, parta in ritardo in molte regioni italiane".
"C'è un problema di decentralizzazione - avverte - di alcune competenze e di coordinamenti che oggi non sono possibili sulla base della disciplina esistente, anche in funzione della giurisprudenza costituzionale".
