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Dl Rilancio, verso stop Irap a giugno

12 maggio 2020 | 08.18
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Misiani: "Misura che vale circa 4 miliardi di euro di minori tasse"

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

"Ieri notte si è svolto un lungo preconsiglio per un vaglio tecnico di tutte le norme del decreto che, come è noto, è molto complesso e articolato. Dovrebbe esserci l'accordo su tutti i nodi fondamentali, dal punto di vista economico". Lo ha detto Antonio Misiani, viceministro dell'Economia, ospite della trasmissione 'Circo Massimo' su Radio Capital.

"Ieri è stato sciolto il nodo dell'Irap: verrà azzerata la rata di giugno dell'Irap per tutte le imprese fino a 250 mln" ha aggiunto Misiani, spiegando che la rata, dunque, "non sarà dovuta. Si tratta di una misura che vale circa 4 mld di euro di minori tasse".

"Oggi il tema delle imprese è centrale e vanno date risposte concrete. Per quanto riguarda l’Irap stiamo chiudendo gli ultimi calcoli - ha riferito la viceministra all'Economia Laura Castelli, intervenuta a 'Non Stop News' su Rtl 102.5 - ma quello che vogliamo fare è togliere l’acconto, cioè cancellarlo e la rata di giugno, questo per il campione di imprese più grosso possibile in termini di fatturato". A questa misura si aggiunge quella di "fondo perduto che riguarda un’erogazione liquida alle imprese sotto i 5 milioni di fatturato, senza passare dal sistema finanziario”.

BOLLETTE - "Sulle bollette riusciamo ad annullare per tutte le attività produttive gli oneri di gestione - ha spiegato ancora - che permetterà alle imprese di pagare solo la parte variabile, se sono rimasti aperti". Castelli ha quindi anticipato che "anche per gli affitti è prevista un’ottima misura perché riusciamo a ridare 3 mensilità di affitto sempre attraverso il credito d’imposta".

La viceministra ha evidenziato però che la "novità assoluta che si vede da questo decreto e che parte da adesso è l’aver convinto Bruxelles a rendere cedibile al sistema finanziario delle banche tutti i crediti d’imposta quindi da quando uscirà questo decreto ci sarà una norma generale che permette a un imprenditore che ha in mano un credito d’imposta, ma che non vuole scontarselo dalle tasse o non può, di andare in banca e farselo scontare, cosa che prima non si poteva fare". "In più aggiungo il credito di imposta sulle sanificazioni che è un tema quotidiano per gli imprenditori, e infine un credito d’imposta per le ristrutturazioni, quello che abbiamo chiamato eco bonus al 110%, anche questo completamente cedibile al sistema bancario e lì in quella misura ci sarà anche una parte dedicata al rifacimento interno delle attività" ha aggiunto Castelli.

BRACCIANTI- Riguardo ai braccianti, "gli agricoltori hanno chiesto una mano per trovare il modo di avere braccianti agricoli perché sennò la loro merce rimane sulle piante e questo è un tema molto importante sul quale il governo si è concentrato, c’è una discussione che sta andando avanti e cercheremo di chiudere il prima possibile perché l’agricoltura ha bisogno di braccianti per poter raccogliere i propri prodotti".

Castelli ha quindi anticipato che è stato "raggiunto l’accordo sui braccianti, ma c’è un po’ più di difficoltà sulla parte che riguarda i caporali cioè chi nella vita ha usato persone sempre in maniera irregolare. C’è un accordo di massima su come gestire questa fase di irregolarità delle persone che si trovano qua senza permesso e come fare per farli lavorare, un po’ meno sulla parte del caporale, noi pensiamo che non sia giusto fare una sanatoria di tipo penale".

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