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Ciclismo: domenica l'Eroica Montalcino, in mille per fatica, polvere, ribollita e Brunello

26 agosto 2020 | 17.08
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Ciclismo: domenica l'Eroica Montalcino, in mille per fatica, polvere, ribollita e Brunello

In principio fu semplicemente "L'Eroica", di Gaiole in Chianti, chiamata così quando i 92 pazzi capeggiati da Giancarlo Brocci decisero di lanciarsi nell'impresa: 209 km sulle strade bianche delle colline senesi, neanche si fosse ai tempi di Binda. E per di più su bici rigorosamente rispondenti a criteri tecnico-meccanici che non potevano superare il 1987. Da allora (1997) l'Eroica è diventata un marchio internazionale, si corre anche in California e in Giappone (e Olanda, Spagna, Germania, Gran Bretagna), ha dato il via alla mania del gravel ("ghiaia"), metà abbondante delle bici che si vendono oggi sono dedicate allo sterrato, l'Uci pensa di creare un mondiale da correre sulle strade bianche, e proprio "Strade Bianche" è il nome della gara professionale che ha aperto la stagione del post Covid, inserita ai massimi livelli dello sport. Più che un semplice successo, un nuovo standard creato da un gruppo di anarchici toscani.

Da questo boom banalmente mondiale nasce nel 2017 l'Eroica Montalcino, che normalmente si corre in primavera inoltrata e quest'anno -tutto tranne che normale- è in caledario per domenica prossima, 30 agosto. Sono previsti solo mille partenti, in origine le iscrizioni erano 1.300 circa, ma dall'estero in diversi hanno rinunciato causa Covid.

Un percorso, anzi cinque con crescenti livelli di lunghezza e difficoltà, pensato per rendere permanente la fruizione delle strade bianche delle Crete Senesi e dintorni, in chiave sportiva d'epoca ma con la solita attenzione per il contorno di ciò che viene definito "ciclismo eroico". Quello dei primi tempi, appunto alla Binda (che ancora oggi detiene il record delle vittorie al Giro d'Italia, 12 gare vinte su 17 nel Giro del '27, la massima parte su sterrato); può essere superfluo dirlo, ma un ciclista (passeggiatore, viaggiatore, professionista) se non assume cibo e bevande crolla: non va al distributore per il pieno, si limita a saccheggiare bar o punti ristoro, le fontane sono i suoi templi sacri. E nel ciclismo eroico si sbrana ciò che offre il territorio, non hai certo il food manager che ti equilibra i giusti apporti da offrire al meccanismo corpo. In questo caso ribollita, capocollo, Brunello di Montalcino ovviamente. Le "bombe" necessarie ad affrontare il percorso completo, 153 km e tremila metri di dislivello su e giù per le colline.

"Non è leggenda che partecipando all’Eroica si taglia il traguardo più pesanti di quando si è partiti -racconta all'Adnkronos Livio Iacovella, uomo stampa dell'organizzazione-. L’evento toscano, che ha fatto breccia negli appassionati di ciclismo di mezzo mondo, si caratterizza per i valori fondanti, cioè per il recupero di valori sportivi come la “bellezza della fatica e il gusto dell’impresa” ma anche per riproporre il recupero delle energie attraverso i cibi sani dell’alimentazione degli atleti di un tempo. Dunque niente barrette e intrugli vari ma ampio spazio alla merenda di pane, vino e zucchero, ribollita e, perché no, un bicchiere di vino buono". Iacovella si tiene sul vago ma tutti sanno che il bicchiere è solo l'unità di misura di ben altre quantità.

Domenica prossima dunque in Val d’Orcia si svolgerà la quarta edizione di Eroica Montalcino che non sfuggirà certo alla tradizione di Eroica. Ecco il menù che l’organizzazione ha predisposto per i circa mille appassionati che pedaleranno sui cinque percorsi a disposizione In tutto i ristori a disposizione saranno otto. Torrenieri, che si trova lungo l'antica via Francigena o Romea sulla sponda destra del torrente Asso, vedrà il passaggio dei ciclisti impegnati nei percorsi: 153, 96 e 70 chilometri. Qui saranno serviti: dolce, acqua e the. A Pienza, il cui centro storico nel 1996 è stato dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'umanità, transiteranno solo i ciclisti impegnati nel percorso di 153 chilometri. Qui saranno serviti panini con pecorino, pere, acqua e vino Montisi, che vanta una numerosissima presenza di stranieri residenti e una festa dell’olio di grande richiamo, sta preparando insalata di farro, panini con prosciutto, acqua, vino dolce e frutta.

A Buonconvento, epicentro dei percorsi di 153, 96 e 70 chilometri e uno dei borghi più belli d’Italia, sono già pronte tre postazioni; una con la ribollita, acqua e vino, una con panini con prosciutto e capocollo, acqua, vino e dolce. Una terza postazione provvederà a rifornire i ciclisti di buona frutta fresca. Castiglion del Bosco, la salita più impegnativa dei percorsi di 153, 96 e 70 chilometri, ai ciclisti sarà servita macedonia e acqua.

A Tavernelle, frazione di Montalcino, i ciclisti dei percorsi 153, 96 e 70 km troveranno ad attenderli: panino con la porchetta, frutta, dolce, acqua, vino e formaggio.Nel penultimo ristoro, a Castelnuovo dell’Abate, a due pedalate dall’Abbazia di S. Antimo, i ciclisti dei 153, 96, 46 e 27 chilometri saranno invitati a gustare: panzanella, panini con prosciutto, dolce, frutta, acqua e vino. Al traguardo, infine, ogni partecipante potrà rifocillarsi con ribollita, acqua e vino. Siamo a Montalcino, dunque il vino è squisito per definizione. Così come il Parmigiano Reggiano, alimento perfetto per affrontare qualsiasi Eroica, che accompagnerà i ciclisti durante l’intero percorso.

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