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Domenica la beatificazione di Paolo VI, "sfegatato antifascista" e "modello che ispira la Chiesa"

17 ottobre 2014 | 13.23
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Anche Ratzinger in piazza San Pietro per Montini. A Roma migliaia di pellegrini. A Milano per la prima volta la messa su megaschermo in Galleria. Il cardinal Re: "Vendette la tiara per aiutare i poveri". Il 'segreto' di Paolo VI? La sua fedeltà al pensiero di Sant'Agostino

Paolo VI
Paolo VI

Ci sarà anche il Papa emerito, Joseph Ratzinger, domenica a piazza San Pietro in occasione della beatificazione di Paolo VI che lo nominò arcivescovo nel 1977. A presenziare alla cerimonia anche due cardinali ai quali Montini diede la porpora: Paulo Evaristo Arns e William Wakefield Baum.

Attesi oltre 5mila pellegrini da Brescia, luogo d'origine di Montini mentre circa 3mila saranno quelli in arrivo da Milano dove Paolo VI da arcivescovo guidò la chiesa ambrosiana tra il '54 e il '63.

Quando a Roma in piazza San Pietro papa Francesco proclamerà ''beato'' Paolo VI, a Milano e in tutte le parrocchie della Diocesi le campane suoneranno a distesa in segno di festa. Chi è rimasto a Milano potrà assistere alla diretta di questa messa dalle 10.20 alle 12.30 circa sul megaschermo montato in Galleria Vittorio Emanuele II nel centro di Milano.

A San Pietro sarà portata come reliquia la maglietta insanguinata che Paolo VI indossò a Manila nel '70 quando fu bersaglio di un attentato da parte di uno squilibrato.

Paolo VI fu uno "sfegatato antifascista. Non era a favore di Franco come non era stato da giovane a favore di Mussolini", ha sottolineato padre Antonio Marrazzo, postulatore della causa di beatificazione di Montini mentre il cardinale Giovanni Battista Re, ex prefetto della Congregazione dei Vescovi, storico collaboratore e grande amico di Montini ricorda Paolo VI come un Papa di primati che la Chiesa ha scelto come modello a cui ispirarsi.

"Paolo VI - ha raccontato il cardinale di origini bresciane come Montini - è stato un papa di primati. Il primo Papa che ha preso l'aereo, il primo che si è recato in Terra Santa mentre era ancora in corso il Concilio. Per dire che il rinnovamento della Chiesa doveva avvenire andando a ricalcare le orme di Cristo". Gesto di grande importanza, Paolo VI si tolse la tiara e la mise in vendita, ad un anno dall'elezione "per fare capire - ha ricordato Re - che i poveri devono stare al centro. Il ricavato della vendita infatti fu portato da Montini in India e donato a madre Teresa per i poveri". Tra i primati di Montini anche l'abolizione della corte pontificia. "Fu un Papa geniale e ricco di spiritualità", ha ricordato il porporato, correggendo un aspetto che all'epoca si rimproverava a Montini. "Un papa indeciso? Niente affatto - ha corretto il card. Re - si disse che era un Papa indeciso ma più che dubbioso Montini voleva sentire le diverse voci e aveva la volontà di approfondire le ragioni degli altri".

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