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Agricoltura: il 12 ottobre la semina 'bio' collettiva

10 ottobre 2014 | 15.03
LETTURA: 3 minuti

Appuntamento in 38 aziende di tutta Italia con la IV edizione di 'Seminare il futuro' per riflettere sulla biodiversità

Agricoltura: il 12 ottobre la semina 'bio' collettiva

Una grande semina collettiva a mano sui campi, in contemporanea in tutta Italia, utilizzando esclusivamente semi biologici. Un gesto antico e simbolico a cui tutti sono invitati a partecipare domenica 12 ottobre in occasione di "Seminare il futuro", quarta edizione dell'iniziativa che coinvolgerà 38 aziende agricole biologiche e biodinamiche, dal Veneto alla Calabria, dal Piemonte alla Puglia, isole comprese, che apriranno le loro porte per ospitare bambini, adulti, famiglie, gruppi, appassionati di bio.

Tutti i partecipanti vivranno un’esperienza unica: in contemporanea in tutte le aziende agricole bio aderenti spargeranno a mano, in un campo appositamente preparato, sementi biologiche e biodinamiche di cereali. La porzione di terreno seminata verrà contraddistinta da uno striscione sul quale ciascuno potrà lasciare la propria firma: per un anno, fino alla raccolta, recandosi nuovamente presso l'azienda agricola, si potrà osservare la crescita dei cereali seminati.

L’idea nasce in Svizzera nel 2006 dalle menti di Ueli Hurter, agricoltore biodinamico, e di Peter Kunz, selezionatore di cereali biologici. L’edizione italiana 2013 di "Seminare il futuro!" ha visto la partecipazione di 26 aziende e di circa 2.700 persone che hanno seminato a spaglio 2.923 kg di sementi di cereali su 16 ettari, utilizzando in molti casi varietà antiche o autoctone, di origine biodinamica o biologica.

“Seminare il futuro” è un'occasione per riflettere sul cibo che mangiamo e per visitare aziende biologiche e biodinamiche, conoscere gli animali in esse allevati, scoprire il metodo di coltivazione biologico e biodinamico e i prodotti ottenuti in queste aziende. Ma l'iniziativa vuole soprattutto accendere i riflettori sul futuro dei semi e sulla necessità di trovare una via alternativa all’industrializzazione delle sementi, ai brevetti posti su di essi dalle multinazionali ed al degrado della loro qualità.

Tutti elementi che concorrono alla diminuzione della biodiversità, intaccano il patrimonio comune e non aiutano ad ottenere piante sane, robuste e riseminabili. La diversità genetica è fondamentale per l'ecosistema e per una buona adattabilità degli esseri viventi ai rapidi e profondi cambiamenti ambientali. Lo sfruttamento dei terreni, la ricerca della più alta produttività agricola, l’impiego di fertilizzanti e di insetticidi chimici di sintesi hanno portato a una riduzione della biodiversità.

Con “Seminare il Futuro!” si vuole sostenere l’importanza degli alimenti non inquinati da additivi, da sofisticazioni e da residui chimici, frutto di un metodo agricolo, quello bio, che fa del rispetto della terra, del benessere degli animali, della tutela dell’ambiente, della biodiversità e del lavoro, anche dei piccoli produttori, i suoi punti cardine.

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