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Forum Pa: Dominici (FPA), raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile

20 aprile 2017 | 14.05
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Gianni Dominici
Gianni Dominici

"La pubblica amministrazione deve portare il Paese verso obiettivi di sviluppo sostenibile". A dirlo, in un'intervista a Labitalia, Gianni Dominici, direttore generale di FPA, azienda che organizza il Forum Pa, che si terrà dal 23 al 25 maggio a Roma. "Abbiamo bisogno -spiega- di una pubblica amministrazione moderna, efficace, efficiente, ma che porti il Paese verso gli obiettivi importanti. E' evidente che quando parliamo della crisi che stiamo attraversando non è solo congiunturale, ma di modelli". "Abbiamo bisogno -chiarisce- di immaginarci un Paese nuovo, crediamo che il tema della sostenibilità sia in questo momento il filo rosso che lega a sé gran parte dei governi occidentali. Per questo, la Pa ci deve aiutare a raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, promossi dall'Onu e da raggiungere entro il 2030".

"La Pa -sostiene- deve svolgere un ruolo importante nel fornirci gli strumenti e le opportunità e metodi per raggiungere questi obiettivi. Per questo, dobbiamo mettere la Pa al centro e ancora prima il Paese con le sue necessità". Ma la Pa è fatta anche di persone, rimarca, "che possono e devono crescere". "I dipendenti pubblici -ammette Gianni Dominici- si possono rendere più efficienti formandoli e rendendoli partecipi degli obiettivi e dei cambiamenti in atto. Quando si parla di Pa, parliamo di un esercito di persone che hanno mediamente un'età di circa 54 anni e che vengono formate per mezza giornata l'anno, contro i colleghi francesi e inglesi che passano 8-10 giorni a studiare e a far crescere le loro competenze".

"Quindi -ribadisce- se vogliamo cambiare la pubblica amministrazione dobbiamo cambiare soprattutto la cultura di chi ci lavora tutti i giorni, motivandoli e dandogli la possibilità di crescere e di emanciparsi verso obiettivi condivisi". "Crediamo che -fa notare il direttore generale di di FPA- in questo momento uno dei mali della Pa sia questo atteggiamento di difesa per cui chi lavora, sia a livello di dirigenza che impiegatizio, è giudicato non per quello che fa, ma magari perché lo fa male. Si è sviluppata una cultura che noi abbiamo chiamato 'burocrazia difensiva', che tende a rallentare e annullare qualsiasi voglia di cambiamento e di innovazione".

"La Pa -afferma- ha bisogno di nuovi modelli, non si tratta semplicemente di migliorarla; sicuramente la riforma Madia ha portato sì dei miglioramenti, ma in una logica di miglioramento 'incrementale'. Invece, in questo momento ci vuole un cambiamento radicale, anche in riferimento a nuovi modelli. Un esempio è la sharing economy: la Pa non deve essere solo ente regolatore, ma dovrebbe essere soggetto partecipe di questa rivoluzione della condivisione".

"Ad esempio -ricorda- stiamo partecipando alla stesura di una legge di iniziativa parlamentare dove alla Pa viene data la possibilità di usare gli strumenti della sharing economy".

"Una Pa -rimarca Gianni Dominici- laddove non usa le risorse fino in fondo le potrebbe condividere con i cittadini o con altri enti. Ad esempio, il parco macchine il sabato e la domenica non viene utilizzato? Perché non metterlo a disposizione, ovviamente a pagamento, dei cittadini. E' una rivoluzione, certo, ma è evidente che abbiamo bisogno di nuovi strumenti, nuovi metodi proprio per trovare nuove soluzioni a problemi antichi".

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