"Totti deve capire se ha ancora gli stimoli giusti". Roberto Donadoni, tecnico del Bologna, si esprime così sul caso del capitano giallorosso, escluso dalla partita di ieri contro il Palermo dopo le critiche mosse a Luciano Spalletti in un'intervista televisiva. "Non ho sentito cosa ha detto Totti, ma sono situazioni molto delicate fra una grande società e un grandissimo giocatore che rappresenta gli ultimi 20 anni della storia di questo club", dice Donadoni ai microfoni di Radio Anch'io.
"Queste sono valutazioni che solo una società seria, con grande equilibrio e responsabilità, deve fare con un atleta come Totti che deve avere una considerazione sicuramente diversa da tutti gli altri. Poi è chiaro che ci sono cose imprescindibili, ma credo che con il buon senso lui e la società troveranno una soluzione. Difficile accettare il declino? E' successo anche a me, è difficile ma credo che quando si arriva a 39 anni come Francesco si abbia un metro di valutazione diverso da quello che si ha a 25-26 anni -fa notare Donadoni-. Con grande lucidità deve capire se ha ancora gli stimoli giusti e non è solo quello. Lui è sempre abituato a essere un grande protagonista, un attore fondamentale, ma negli ultimi tempi è diverso e deve capire da se stesso cosa può dare. Lui credo abbia le strade aperte a 360 gradi, può fare qualsiasi cosa".
Donadoni torna poi sul suo rapporto con Totti quando era alla guida della Nazionale. "In quella situazione ci fu una sua precisa scelta di non giocare in nazionale, mi incontrai con lui in albergo a Milano perché volevo sapere da lui. E lui in quell'occasione ha manifestato e ribadito quel concetto, io ero assolutamente disponibile e aperto a qualsiasi ragionamento con lui, poi ci siamo comportati in coerenza e con estrema chiarezza: penso che questo sia fondamentale".
