Donald Trump ha rinunciato al suo viaggio in Israele. Vedrò Benyamin Netanyahu "quando sarò presidente degli Stati Uniti", ha scritto su Twitter il miliardario americano in corsa per la nomination repubblicana alle presidenziali, dopo che l'annuncio del suo viaggio aveva creato forti polemiche in Israele.
I have decided to postpone my trip to Israel and to schedule my meeting with @Netanyahu at a later date after I become President of the U.S.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 10 Dicembre 2015
L'incontro con Netanyahu, fissato per il 28 dicembre, era diventato una fonte d'imbarazzo per il primo ministro israeliano, dopo lo scandalo suscitato in tutto il mondo per la proposta di Trump di vietare l'ingresso negli Stati Uniti a tutti i musulmani. In Israele, dove il 20% dei cittadini sono arabi, e la maggioranza di questi musulmani, ben 37 dei 120 deputati della Knesset hanno scritto a Netanyahu chiedendogli di cancellare l'incontro con Trump. E le parole del miliardario sono state subito criticate dal ministro dell'Energia, Yuval Steinitz, molto vicino a Netanyahu.
Netanyahu si è distanziato da Trump in serata. Il primo ministro "respinge le recenti dichiarazioni di Donald Trump sui musulmani", si leggeva in un comunicato diramato dal suo ufficio. L'incontro, veniva spiegato, era stato organizzato prima delle dichiarazioni controverse, ma sarebbe comunque avvenuto dato che Netanyahu riceve tutti i candidati alle presidenziali americane che lo richiedano. Ora la cancellazione del viaggio elimina il problema, tanto più che ieri il Jerusalem Post scriveva che Trump voleva andare in un luogo sensibile come la Spianata delle Moschee a Gerusalemme, rischiando di irritare ancora di più i musulmani.