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Donne malesi in 'missione' per il jihad sessuale

27 agosto 2014 | 15.02
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Almeno tre musulmane sunnite sarebbero partite dalla Malaysia alla volta del Medio Oriente per raggiungere i militanti dello Stato islamico, presumibilmente per quello che viene chiamato il Jihad al-Nikah

Donne malesi in 'missione' per il jihad sessuale

Almeno tre musulmane sunnite sarebbero partite dalla Malaysia alla volta del Medio Oriente per raggiungere i militanti dello Stato islamico, presumibilmente per quello che viene chiamato il Jihad al-Nikah, o jihad sessuale. "Si ritiene - ha detto un funzionario dell'intelligence citato da Malaysian Insider - che queste donne si siano proposte per offrire 'conforto sessuale' ai combattenti dell'Is che stanno cercando di instaurare la legge islamica in Medio Oriente". Questo, ha aggiunto la fonte, sarebbe avvenuto dopo che a giugno i militanti dell'Is hanno emesso un decreto con il quale hanno ordinato alle famiglie musulmane di mandare le loro donne non sposate nella regione per il Jihad al-Nikah.

"Qui alcune donne musulmane stanno mostrando solidarietà per la lotta dell'Is", ha detto il funzionario, precisando che anche le intelligence di altri Paesi hanno segnalato che ci sono molte donne tra le musulmane sunnite provenienti dall'Australia e la Gran Bretagna che si sono unite ai militanti in Medio Oriente. Tra i 600 cittadini britannici che combattono al fianco dei jihadisti, ha rivelato, "ci sono donne musulmane che non si battono in prima linea, ma che sono coinvolte" nel jihad sessuale.

Il concetto di jihad sessuale sarebbe apparso per la prima volta in un editto del 2013 di un religioso wahhabita fondamentalista, in cui si esortavano le donne ad offrire 'prestazioni sessuali' per sostenere il morale di coloro che combattevano contro il regime di Bashar al-Assad in Siria.

Da parte sua, il premier malese Najib Razak ha condannato i militanti per le presunte esecuzioni di massa e l'uccisione di civili inermi in Siria e Iraq. Tali azioni, ha affermato, sono "contro la nostra fede, la nostra cultura e la nostra comune umanità. Sono contro gli insegnamenti del Profeta, un uomo di pace e di moderazione, e contro la legge islamica, che premia soprattutto la difesa della vita".

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