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"Donne senza figli sono incomplete", bufera sulle parole di Erdogan

06 giugno 2016 | 17.52
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Recep Tayyip Erdogan  (Afp) - AFP
Recep Tayyip Erdogan (Afp) - AFP

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito "incomplete" le donne che non hanno figli, scatenando un'ondata di proteste tra gli attivisti per i diritti delle donne e non solo. "L'idea di isolare la donna dalla natura della sua creazione - ha detto Erdogan durante una cerimonia a Istanbul - dalla sua realtà sociale e biologica, non vuol dire difendere i suoi diritti. Al contrario, vuol dire isolarla e privarla della sua libertà e dei suoi diritti".

Per Erdogan, la capacità di mettere al mondo figli rende la donna "d'oro" e "non si fa giustizia mettendo sullo stesso piano l'oro e il ferro". "Una donna - ha continuato - che si astiene dalla maternità dicendo 'Sto lavorando' sta di fatto negando la sua femminilità. Questo è quello che penso".

"Una donna che rifiuta la maternità - ha aggiunto - e non si occupa degli affari domestici si confronta con la minaccia di perdere la libertà. E' una persona con una carenza, è una mezza persona, anche se ha successo nel lavoro. In conclusione, non accetto assolutamente il lavoro come un'alternativa alla maternità".

La reazione di attivisti e attiviste non si è fatta attendere. "Le donne non si arrenderanno a questa retorica", ha detto Gulsum Kav, presidente della 'Piattaforma Fermeremo i Femminicidi', comparando il pensiero di Erdogan a quello degli "ex regimi fascisti".

Nazan Morofglu, presidente dell'associazione femminile Ikad-Der di Istanbul, ha invitato il presidente a leggere le convenzioni internazionali sui diritti delle donne, che vietano tra l'altro discriminazioni basate sullo stato civile o sul fatto che siano o meno madri. Per Arzu Cerkezoglu, segretario generale della Confederazione dei sindacati progressisti (Disk), Erdogan usa una retorica "misogina" e tratta le donne come "lavoratori a basso costo" e "cittadini ed esseri umani di secondo livello".

Il presidente turco, che ha quattro figli, non è nuovo a questo tipo di esternazioni. Solo la settimana scorsa ha affermato che "nessuna famiglia musulmana dovrebbe ricorrere al controllo delle nascite o alla pianificazione famigliare". Nel 2014, quando era premier, affermò che chi ricorre a questa pratica "tradisce" la nazione turca e invitò le donne a fare almeno tre figli, ma possibilmente anche di più.

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