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Morti sospette in ospedale, arrestati un medico e l'amante infermiera

29 novembre 2016 | 12.24
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(Foto dal profilo Facebook di Laura Taroni)
(Foto dal profilo Facebook di Laura Taroni)

Un medico anestesista, Leonardo Cazzaniga, 60 anni, è stato arrestato per l'omicidio di 4 anziani pazienti dell'ospedale di Saronno (Varese) e per la morte del marito della sua amante, Laura Taroni, 40 anni, un'infermiera che deve rispondere anche lei del delitto avvenuto il 30 giugno 2013. Le manette sono scattate per entrambi su ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Busto Arsizio Luca Labianca.

L'attività svolta dai carabinieri, affiancati dai militari del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Varese, ha permesso di accertare la responsabilità del medico anestesista per quattro omicidi commessi, da solo, tra il febbraio 2012 e l'aprile 2013.

Tutte anziane le vittime a cui il medico del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno avrebbe somministrato dosi letali di farmaci. Anche al marito dell'amante sarebbero stati somministrati, per un lungo periodo, farmaci assolutamente incongrui rispetto alle sue condizioni di salute, debilitandolo fino a portarlo alla morte.

Il medico anestesista, già in servizio al pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, ora trasferito ad altro ufficio, deve rispondere di omicidio volontario per 4 pazienti deceduti il 18 febbraio e il 30 aprile 2012, il 15 febbraio e il 9 aprile 2013. Le dosi letali di farmaci (clorpromazina, midazolam, morfina, propofol e promazina) sarebbero state somministrate per via endovenosa, in sovradosaggio e in rapida successione. Delitti commessi "non per un movente economico", assicurano gli investigatori.

E' del 30 aprile 2013, invece, il delitto del marito dell'infermiera con cui il medico aveva una relazione sentimentale. I due amanti avrebbero ucciso l'uomo con un mix mortale di farmaci. Un delitto volontario di cui deve rispondere anche l'infermiera, anche lei all'epoca in servizio al pronto soccorso dell'ospedale di Saronno e ora in servizio in un altro reparto.

L'inchiesta è nata nel giugno 2014 dopo la denuncia da parte di un'infermiera, titolari i carabinieri di Saronno, mentre le Fiamme Gialle di Varese si sono occupate degli accertamenti patrimoniali. Intercettazioni telefoniche e ambientali, insieme all'acquisizione della documentazione medica - nell'ottobre 2015 è stata disposta una consulenza medico-legale collegiale - hanno permesso di fare luce su otto casi sospetti di cui si è occupato l'anestesista.

In quattro casi il nesso di causalità tra la somministrazione di farmaci e la morte è stato accertato "con elevata gravità indiziaria". In altri casi esaminati invece è stata ugualmente accertata la somministrazione incongrua di farmaci ma non è stato possibile escludere che il paziente, tenuto conto delle sue condizioni di salute, sarebbe deceduto comunque. Non sono stati ipotizzati dagli inquirenti casi di omicidio successivi al maggio 2014. Sono state fatte delle perquisizioni nei confronti dei due indagati non solo nelle loro abitazioni, ma anche negli ospedali di Angera, Busto Arsizio e Saronno. Le indagini hanno escluso il concorso di personale dell'ospedale di Saronno negli omicidi dei pazienti di cui è accusato il medico anestesista.

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