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Discriminazioni

"Dovresti restartene a casa", ha crisi epilettica e ristoratrice la rimprovera

13 ottobre 2017 | 13.53
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"Gente come voi dovrebbe restare a casa propria senza andare in giro a spaventare la clientela degli onesti ristoratori". Sembra essere questo il pensiero di una ristoratrice di Marotta di Fano, località in provincia di Pesaro Urbino, secondo Rosa Cervellione, presidente della Fie (Federazione italiana epilessie), che racconta in un video pubblicato su Facebook la storia di Susanna e suo marito.

Epilessia, cos'è

La coppia era andata a mangiare una pizza quando la donna ha avuto una crisi epilettica mentre era seduta al suo tavolo: ha perso conoscenza ed è caduta per terra. Soccorsa dal marito e da un paio di clienti, appena la 47enne si è sentita meglio è stata accompagnata alla sua auto. Insomma, nessun allarme si era creato nel ristorante in occasione dell’episodio.

Nel frattempo il marito è andato alla cassa per pagare e si è sentito rimproverare dalla ristoratrice di aver spaventato i suoi clienti. "Ma non è tutto - sottolinea Rosa Cervellione - l’uomo è stato invitato ad andare a mangiare le sue pizze, nel frattempo prontamente incartate, a casa sua". Rivolta alla ristoratrice, la presidente Fie dice: "La vorrei pregare di mettere un cartello all’ingresso del suo locale con scritto ‘Qui le persone con epilessia non sono gradite’. Certo mi rendo conto che è una cosa un po’ pericolosa perché il resto della sua clientela, quella fatta di persone civili, quelle persone che sanno che avere una malattia non è una colpa della quale vergognarsi, potrebbero scegliere di non frequentare il locale di una persona che ha fatto della discriminazione la propria bandiera". Inoltre, “le persone con epilessia sono l’1% della popolazione nazionale e con i loro amici e familiari rappresentano una bella fetta di mercato”.

“Numerosi altri casi di discriminazione sono stati segnalati alla Federazione Italiana Epilessie: una ragazza che ha avuto una crisi mentre era alla fermata dell’autobus, non ha ricevuto soccorso dai passanti ai quali ha chiesto aiuto; diversi lavoratori, dopo avere avuto una crisi epilettica sul posto di lavoro, sono stati relegati in mansioni sempre più marginali, sino ad essere sospesi e poi licenziati; innumerevoli studenti, vengono sistematicamente esclusi dalla partecipazione alle gite scolastiche, con vari pretesti e un’unica verità: la scuola non intende farsi carico della gestione di uno studente con epilessia. E l’elenco potrebbe essere ancora molto molto lungo”, fa presente Rosa Cervellione.

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