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Draghi: "Accelerare su vaccini, green pass pronto a metà giugno"

25 maggio 2021 | 17.08
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Il premier al termine del Consiglio Europeo: "Vaccinazioni devono continuare ad accelerare anche in estate". Sui migranti: "Serve risposta solidale, non indifferente"

(Afp)
(Afp)

Nel Consiglio Europeo c'è stata una "certa soddisfazione per il modo in cui procedono" in Europa "le campagne vaccinali" contro il Covid-19, che "devono continuare ad accelerare anche in estate". Lo dice il presidente del Consiglio Mario Draghi, in conferenza stampa al termine del summit a Bruxelles.

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen "ha dato conto delle forniture" di vaccini contro il coronavirus "e per ora non vi sono sorprese. Le forniture, quindi, continueranno ad arrivare in maniera sufficiente" spiega il premier. "Noi abbiamo ricevuto molti complimenti per come abbiamo organizzato il summit sulla salute e anche per i contenuti del summit, i progressi che sono stati fatti", aggiunge Draghi.

GREEN PASS - Quanto al Green Pass, il "certificato verde con lo stato di salute dei cittadini europei sarà pronto a metà giugno. Ci sono ancora questioni aperte su cui si dovrà pronunciare l'Ema, in particolare sulla durata di questo passaporto" dice il premier.

VACCINI, UE PUNTA A CONDIVIDERE 100 MILIONI DI DOSI - Il presidente del Consiglio sottolinea che l'Ue punta a condividere entro quest'anno "100 mln di dosi" di vaccini anti Covid con Paesi a basso reddito, dove la situazione sotto il profilo dell'immunizzazione continua ad essere "critica", ma la vera "differenza" l'hanno fatta le grandi case farmaceutiche, promettendo almeno un miliardo di dosi di vaccino a prezzo di costo ai Paesi a basso reddito e a prezzi contenuti a quelli a medio reddito.

"Abbiamo passato in rassegna - afferma Draghi - la situazione della vaccinazione nei Paesi più poveri, dove la situazione continua ad essere critica. Covax, che è il nostro strumento principale, finanziato in modo molto significativo, ha come maggior fornitore di vaccini il Serum Institute indiano, che oggi è chiuso. Quindi diventano, almeno per il momento, cruciali le offerte di vaccino, la condivisione delle dosi che vari Paesi stanno facendo. L'Europa punta a condividere 100 mln di dosi, gli Usa sono a 80 mln, l'Italia ne ha offerte 15 mln".

"Ma quello che davvero ha fatto la differenza - prosegue Draghi - è stata la promessa delle aziende farmaceutiche di dare da 1 a 2 mld di dosi nel prossimo anno e mezzo, a prezzo di costo nei Paesi a basso reddito e con un piccolo profitto in quelli a medio reddito. La dimensione di questa offerta ci permetterà di soddisfare una domanda che è di gran lunga superiore a quello che tutti noi possiamo fare ora. E poi si spera che anche Covax diventi attivo".

EXPORT - Il premier spiega poi che tra i capi di Stato e di governo dell'Ue c'è "accordo completo" sulla necessità di rimuovere, a livello globale, qualsiasi "blocco" alle esportazioni di vaccini contro il Covid. "Ora la priorità sul fronte delle relazioni internazionali per quanto riguarda i vaccini, e su questo c'è accordo completo - dice Draghi - è eliminare ogni blocco alle esportazioni. L'Europa esporta più o meno quanto consuma, mentre Usa, Regno Unito e altri Paesi non permettono alcuna esportazione".

BREVETTI - Il premier conferma che la Commissione Europea sta lavorando ad una "terza via" sulla tutela della proprietà intellettuale dei vaccini anti Covid, "che prevede il conferimento obbligatorio delle licenze nei momenti di maggiore emergenza". "Anche sulla questione dei brevetti dei vaccini contro il Covid-19 - riassume Draghi - si sta arrivando a una soluzione che probabilmente è quella che promette di più tra lasciare le cose come stanno e quello che era la sospensione, come io stesso avevo suggerito, temporanea e circoscritta dei diritti di brevetto. E' forse il provvedimento più semplice da prendere, ma poi deve essere seguito dalla produzione, dall'organizzazione e dal trasferimento di tecnologia. Tutti passi estremamente complicati".

MIGRANTI - L'Italia continuerà ad affrontare "da sola" i flussi migratori dalle coste dell'Africa Settentrionale "fino al prossimo Consiglio Europeo" sottolinea Draghi, rimarcando come la redistribuzione dei richiedenti asilo su base volontaria non costituisca una soluzione "efficace" per affrontare il problema dei flussi migratori dal Nordafrica. Sulle migrazioni, dice il premier, "il nostro atteggiamento deve essere equilibrato, efficace, ma soprattutto umano. Quelle immagini dei bambini" abbandonati morti sulla spiaggia di Zuwara, nella Tripolitania, "sono veramente inaccettabili".

"La nostra azione - continua - vuole cooperare e aiutare questi Paesi, dall'altra si dispiega in Europa, perché ci si muova economicamente in quell'area, ma anche e sempre avendo in mente i diritti umani". "Per esempio - aggiunge Draghi - pensiamo di avere l'aiuto dell'Europa per aprire altri corridoi umanitari. Ma la situazione non è arrivata a questo punto: continueremo ad affrontare il problema da soli fino al prossimo Consiglio Europeo".

"Sta a tutti noi europei - continua - prepararlo bene, per poter arrivare ad una soluzione che sia efficace e anche di solidarietà". "Serve un accordo più efficace - aggiunge - la pura volontarietà ha dimostrato di essere abbastanza inefficace. Quindi, l'accordo verso cui miriamo non credo che possa essere un accordo che abbia obbligatorietà. O comunque si può individuare un sottoinsieme di Paesi che si aiutano tra loro".

"Ma sulle forme, come l'accordo sull'asilo - ricorda il premier - ci sono parecchie cose che sono state lasciate perdere in questi mesi. Occorre riprenderle, fare meglio del passato: si è visto che molte delle cose fatte nel passato sono state assolutamente non inutili, ma non efficaci. La volontà di venirci incontro, almeno oggi, a parole, c'era". "Ho insistito per mettere il tema nell'agenda del prossimo Consiglio Europeo e ho avuto molto sostegno da parte di Paesi che sono interessati come noi al problema. Ma ho avuto sostegno anche da Paesi che finora sono rimasti piuttosto indifferenti. Non voglio spingermi oltre, nel promettere successi, o meno. Speriamo che questa buona volontà si traduca in fatti".

Mettere a "dormire" un "problema" come quello delle migrazioni "non lo fa sparire" sottolinea Draghi. "I primi passi, anche da parte della Commissione, sembrano mostrare una certa consapevolezza che occorre una risposta solidale, non indifferente. Si discuterà più in dettaglio della questione della migrazione nel prossimo Consiglio Europeo".

BIELORUSSIA - L'Ue ha preso una posizione "molto netta" dopo il dirottamento di un volo Ryanair ad opera delle autorità bielorusse, che "è stato definito un atto di pirateria internazionale", a fronte del quale "sono state decise sanzioni" sottolinea il premier al termine del Consiglio Europeo. La discussione nel summit "è stata essenzialmente sulla natura delle sanzioni da prendere e sul fatto che non colpissero principalmente la popolazione civile".

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