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Ue: Draghi, ripresa economica moderata continuerà

15 luglio 2014 | 09.34
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Nel primo trimestre del 2014 il Pil dell'area euro è aumentato dello 0,2%.

Ue: Draghi, ripresa economica moderata continuerà

Nell'area euro "l'attuale moderata ripresa è destinata a continuare". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di un'audizione al Parlamento europeo a Strasburgo. "Nel primo trimestre del 2014 il Pil dell'area euro è aumentato dello 0,2%. La crescita è stata positiva per il quarto trimestre consecutivo", ha spiegato.

Parlando di fronte alla commissione Affari economici dell'Aula di Strasburgo, Draghi ha spiegato che "ci aspettiamo che i progressi compiuti nel consolidamento fiscale e nelle riforme strutturali, così come i progressi del reddito disponibile, diano un impulso positivo alla crescita nei prossimi due anni". Inoltre, ha aggiunto, la domanda per le esportazioni della zona euro "dovrebbe beneficiare della ripresa in corso a livello mondiale e dovrebbe quindi rafforzare la crescita nella zona euro".

Il presidente della Bce ha sottolineato che "anche se i mercati del lavoro hanno mostrato alcuni segnali di miglioramento, la disoccupazione resta alta nella zona euro" e la capacità non utilizzata "continua a essere consistente". Inoltre, ha detto, la crescita del credito al settore privato rimane "modesta e il necessario aggiustamento dei bilanci nei settori pubblico e privato probabilmente continuerà a frenare il ritmo della ripresa".

"Ci aspettiamo che la domanda interna continui a sostenere la crescita, insieme alla politica monetaria accomodante che è stata avviata a giugno e al miglioramento in corso delle condizioni di finanziamento", ha detto ancora.

Per Draghi, "una inadeguata attuazione delle riforme strutturali negli Stati membri e una domanda interna più debole di quanto previsto" rappresentano dei rischi per la ripresa economica nell'area dell'euro. Draghi ha sottolineato che "i rischi per le prospettive economiche restano al ribasso".

In particolare, i rischi geopolitici, così come gli sviluppi nelle economie dei mercati emergenti e nei mercati finanziari globali, ha concluso, "possono avere un effetto negativo sulle condizioni economiche nell'area dell'euro", attraverso un loro impatto sui prezzi dell'energia e sulla domanda mondiale di prodotti dell'area dell'euro.

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