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Draghi: "Ripresa attesa dal 2015. Strumenti non convenzionali contro bassa inflazione"

14 luglio 2014 | 20.10
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Il presidente della Banca centrale europea in audizione al Parlamento europeo a Strasburgo: "La crescita è stata positiva per il quarto trimestre consecutivo, ci aspettiamo che la domanda interna continui a sostenerla". E smentisce voci di un suo abbandono dell'Eurotower: "Sono infondate e forse vengono da parti interessate"

Draghi:

Nell'area euro "l'attuale moderata ripresa è destinata a continuare". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nel corso di un'audizione al Parlamento europeo a Strasburgo. "Nel primo trimestre del 2014 il Pil dell'area euro è aumentato dello 0,2%. La crescita è stata positiva per il quarto trimestre consecutivo", ha spiegato.

Il tasso annuo di inflazione "è atteso rimanere a livelli bassi nei prossimi mesi, prima di aumentare gradualmente nel 2015 e nel 2016. Al tempo stesso - ha aggiunto - le attese sull'inflazione di medio e lungo termine rimangono saldamente ancorate alla stabilità dei prezzi".

"Ci aspettiamo - ha spiegato Draghi - che la domanda interna continui a sostenere la crescita, insieme alla politica monetaria accomodante che è stata avviata a giugno e al miglioramento in corso delle condizioni di finanziamento".

Possibile ostacolo alla ripresa, indicato da Draghi potrebbe però essere "una inadeguata attuazione delle riforme strutturali negli Stati membri e una domanda interna più debole di quanto previsto". Draghi ha sottolineato che "i rischi per le prospettive economiche restano al ribasso". In particolare, i rischi geopolitici, così come gli sviluppi nelle economie dei mercati emergenti e nei mercati finanziari globali, "possono avere un effetto negativo sulle condizioni economiche nell'area dell'euro", attraverso un loro impatto sui prezzi dell'energia e sulla domanda mondiale di prodotti dell'area dell'euro.

E un tasso di cambio elevato per l'euro "nell'attuale contesto è un rischio per la sostenibilità della ripresa", ha ammonito. Draghi ha ricordato che il tasso di cambio non è un obiettivo delle politiche della Bce, ma ha sottolineato che l'Eurotower "monitorerà da vicino" gli sviluppi sulle possibili ripercussioni del rischi geopolitici e dei tassi di cambio.

La Banca centrale, ha quindi annunciato, è pronta a intervenire, se necessario, per affrontare i rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione. Questo potrebbe anche includere l'uso di strumenti non convenzionali in linea con il nostro mandato di mantenere la stabilità dei prezzi".

Non solo. L'Eurotower "sta intensificando il proprio lavoro in preparazione di possibili operazioni di acquisto di asset-backed securities sul mercato".

Quindi smentisce voci su un suo abbandono della Bce: "Intendo restarci. Le voci che dicono il contrario sono infondate e forse vengono da parti interessate".

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