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Due famiglie di vittime del Bataclan boicottano cerimonia: "Non è stato fatto nulla" dopo Charlie Hebdo

26 novembre 2015 | 14.32
LETTURA: 2 minuti

(Afp photo/ Kenzo Tribouillard) - Afp
(Afp photo/ Kenzo Tribouillard) - Afp

Sono due le famiglie di vittime degli attentati di Parigi che hanno fatto sapere di non voler partecipare alla cerimonia solenne che ricorderà domani tutti i morti a Les Invalides. Ad annunciare che non ci sarà, riferiscono i media francesi, è oggi Jean Marie Peretti, padre di Aurelie, 33 anni, uccisa al Bataclan.

Giornalista e membro del Consiglio di amministrazione di Reporters sans Frontieres, Peretti accusa il governo francese di non aver fatto nulla di "concreto" dopo l'attacco a Charlie Hebdo di gennaio. Stessa motivazione è stata espressa ieri su Facebook da Emanuelle Prevost, il cui fratello 29enne Francois Xavier è stato anche lui ucciso al Bataclan. La Prevost ha esortato altre famiglie di imitarla, ma Peretti ha detto che la sua è una decisione personale e non un appello al boicottaggio della cerimonia.

Les Invalides è un grande complesso costruito nel XVII secolo a Parigi allo scopo di ospitare soldati invalidi. Vi sono sepolti Napoleone Bonaparte e molti eroi di guerra francesi. Un luogo dunque altamente simbolico che il presidente francese Francois Hollande ha scelto per tenere domani una cerimonia nazionale in memoria di tutte le vittime degli attentati di Parigi. Ai francesi, Hollande ha chiesto di mostrare la loro partecipazione esponendo domani la bandiera nazionale alle finestre in tutto il paese. La cupola, tutta dorata, è stata costruita per la cappella privata di Luigi XIV, e ospita oggi al suo interno la tomba di Napoleone.

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