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Taranto: due ore al telefono con aspirante suicida, poliziotto sventa tragedia

18 settembre 2015 | 16.15
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(Infophoto) - INFOPHOTO
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Chiama il 113 e annuncia la volontà di farla finita, ma la sua fortuna è quella di trovare all'ascolto un assistente capo della Polizia che lo convince a desistere. Dopo due ore di serrato confronto tra i due, alla fine il poliziotto, l'assistente capo Ercolino Tagliente, in forza al commissariato di Grottaglie (Taranto), è riuscito a farsi dare il nome e l'indirizzo dell'aspirante suicida, per poi andarlo a trovare e sventare così il tragico proposito. "E' stato, dopo 25 anni di servizio, il giorno più bello della mia carriera, se non della mia vita", racconta commosso all'Adnkronos.

"Siamo stati al telefono per più di due ore, quest'uomo era disperato e pronto a suicidarsi. Inizialmente- spiega Tagliente - ci aveva dato un nome falso e rintracciarlo si stava rivelando difficile, poi dopo un po' di tempo l'ho convinto a fornirmi il suo vero nome e l'indirizzo dell'abitazione. Non l'ho mai lasciato solo, non ho mai fatto in modo che riattaccasse, perché -continua- in queste situazioni ogni mossa può essere quella sbagliata".

E' stata la Polizia, attraverso la pagina Facebook 'Agente Lisa', a diffondere la notizia del provvidenziale intervento del poliziotto. Una volta ottenuto l'indirizzo dell'aspirante suicida, Tagliente si è recato ("da solo e in borghese, altrimenti quell'uomo si sarebbe ucciso") nella sua abitazione. Nelle vicinanze, per ogni evenienza, c'era una pattuglia di Polizia. "Appena sono entrato- continua a raccontare- mi sono trovato di fronte una persona disperata, sudata, molto agitata, senza lavoro e senza famiglia. Siamo saliti nella mia macchina e abbiamo parlato ancora per molto tempo. Il momento che mi ha fatto comprendere che in lui era in atto un ripensamento è stato quando mi ha consegnato la lettera che aveva già scritto, presumo prima di chiamarci, destinata al Commissariato di Polizia con tutte le motivazioni che lo avrebbero portato al gesto estremo".

"In serata, poi, ero con un collega e lo abbiamo incontrato di nuovo. Per fortuna -aggiunge Tagliente- stava davvero molto meglio, credo non si sia sentito più così solo. Da allora è una settimana che ci sentiamo sempre, si può dire che siamo diventati amici. Pensare che quest'uomo stava per suicidarsi ed adesso sono qui a parlarne con il sorriso -conclude- mi fa capire che tutto è andato bene e mi rende davvero orgoglioso e felice".

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