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Dylan Dog omaggia Vasco Rossi, tre storie di Tiziano Sclavi per Bonelli

30 giugno 2021 | 12.20
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Protagonista negli episodi ispirati ai brani 'Sally', 'Albachiara' e 'Jenny'

Dylan Dog omaggia Vasco Rossi, tre storie di Tiziano Sclavi per Bonelli

Dylan Dog omaggia Vasco Rossi. Grazie all’inedita collaborazione tra uno degli artisti italiani più amati e la Sergio Bonelli Editore, per la prima volta nella sua storia l’Indagatore dell’Incubo sarà protagonista di un ciclo di tre episodi ispirati a tre celebri canzoni del rocker di Zocca: 'Sally', 'Albachiara' e 'Jenny',in uscita questa estate, il primo da oggi e poi a luglio e agosto.

L’appuntamento si inserirà per Sergio Bonelli Editore nell’ambito delle celebrazioni degli 80 anni della casa editrice, che festeggia così anche il celebre personaggio creato da Tiziano Sclavi. Per l’occasione, la sceneggiatura degli albi è stata affidata a tre delle autrici di punta della scuderia: Paola Barbato, Gabriella Contu e Barbara Baraldi, che hanno dato un’interpretazione personale alle emozioni suscitate in loro dalle parole e dalla musica per trasferirle nel mondo di Dylan Dog.

Per l’occasione, ogni albo avrà una foliazione speciale e sarà arricchito da 16 pagine extra che conterranno una speciale intervista di Luca Crovi a Vasco Rossi, i testi delle canzoni cui si ispira l’episodio, l’editoriale di Michele Masiero e nel primo albo anche due interventi di Tiziano Sclavi e di Davide Bonelli.

Spiega Vasco Rossi: "Ho sempre amato la sintesi e i fumetti in questo son perfetti: il racconto si dipana per immagini e poche parole ma quelle che bastano a farti capire un mondo intero di cose. Il mio percorso direi che va da Nembo Kid a Tex Willer per arrivare fino a Dylan Dog, il più colto, raffinato e impegnato, il suo mondo visionario mi ha affascinato. Ancora oggi è per me un mito e sono strafelice di incontrarlo: da Dylan Dog sono passato direttamente ai libri di filosofia...".

Racconta Tiziano Sclavi: "Una volta ho fatto un sogno. Di solito i miei sogni sono incubi paurosi e disperati, ma quello, caso più unico che raro, era felice. Non ricordo come si svolgeva, so solo che a un certo punto cantavo 'Voglio una vita spericolata': era indubbiamente un segno. Segno che qualcosa di Vasco mi era entrato nel profondo".

Per Michele Masiero direttore editoriale di Sergio Bonelli Editore, "è curioso come gli aggettivi che si possono usare per Vasco e per Dylan siano facilmente intercambiabili tra i due: ribelle, insofferente agli schemi, determinato eppure fragile, disilluso eppure vitale. Insomma, umano, molto umano. Inevitabile, quindi, che fossero destinati a incontrarsi".

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