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E' allarme fauna selvatica nelle campagne, Cia chiede intervento esercito

03 settembre 2015 | 15.39
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E' allarme fauna selvatica nelle campagne, Cia chiede intervento esercito

Gli agricoltori non ce la fanno più, ma anche i cittadini, ed è allarme fauna selvatica nei campi, nelle strade e nei centri abitati. A lanciare l'allarme 'ungulati', in particolare cinghiali, è il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino che invoca l'intervento dell'esercito di fronte a questa emergenza. "La situazione è fuori controllo e non governata. Si registrano incidenti ogni giorno e in diverse aree del Paese. Gli agricoltori contano danni e cercano rimedi estemporanei a spese loro. C’è un oggettivo problema di sicurezza, che intervengano le forze armate” sostiene Scanavino in una nota.

Gli agricoltori per proteggere i vigneti dagli attacchi degli ungulati costruiscono reticolati con tondini di ferro, che alle volte, neanche bastano. Ma soprattutto, non passa un giorno che non si registri uno o più incidenti stradali per gli attraversamenti incontrollati degli animali selvatici. Danni ingenti nelle campagne di quasi tutte le regioni italiane.

"La situazione -sostiene Scanavino- è grave, insostenibile e non governata. Sono anni che denunciamo ciò che si sta puntualmente verificando nel Paese, ma il fenomeno evidentemente è stato sottovalutato dalle Istituzioni. Aldilà di tutti 'i Piani' e le azioni che verranno pianificate con il tempo, ora c’è bisogno di un intervento immediato".

"Bisogna tener presente -continua Scanavino- che le esigenze degli agricoltori e dei cittadini non sono quelle del mondo venatorio, i due interessi vanno tenuti separati e distinti. Infatti, è impensabile affidare il 'governo' di una partita così complessa ai cacciatori".

"E’ scritto sulle norme che regolano l’attività venatoria che l’ispirazione è quella di tutelare la fauna selvatica, e tra l’altro gli agricoltori condividono l’impostazione di legge, ma in questa fase è in gioco una partita diversa, la sicurezza dei territori, delle aziende e delle persone. Da qui invoco un intervento statale. Le carni derivate dal 'piano di selezione' dell'esercito, dopo i dovuti controlli sanitari, -conclude il presidente della Cia- potrebbero essere destinate agli indigenti".

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