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Firenze, è caccia ai 3 detenuti evasi: "Sono pericolosi"

21 febbraio 2017 | 09.04
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(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

E' caccia all'uomo dopo l'evasione di tre detenuti rumeni dalla I Sezione del carcere di Firenze Sollicciano. I tre, considerati pericolosi, sono fuggiti ieri sera, ha riferito il Sappe, definendola un' “evasione annunciata”, calandosi dal muro di cinta con delle lenzuola.

Polizia e carabinieri stanno battendo tutta l'area di confine tra Firenze e Scandicci. Sono state controllate anche le zone di Ugnano e le zone collinari. Sono stati perquisiti anche alcuni casolari. Due dei tre detenuti evasi erano stati arrestati pochi giorni fa dai carabinieri con l'accusa di furto e ricettazione e facevano parte di una banda che aveva svaligiato numerosi negozi con la tecnica della spaccata. Il terzo detenuto era in carcere dallo scorso settembre.

I tre ricercati, su tutto il territorio nazionale, sono Bordeianu Costel, Donciu Costantin Catalin e Ciocan Danut Costel. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c'è quella che i tre romeni siano fuggiti a bordo di un'auto guidata da un complice che li attendeva vicino al carcere. La polizia e i carabinieri hanno rafforzato i controlli anche nelle stazioni ferroviarie e degli autobus e sono stati allestiti posti di blocco. Gli inquirenti stanno visionando anche le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza.

“E’ dal luglio 2015 che denunciamo che il muro di cinta è inagibile ma nessuno ha fatto nulla - ha denunciato Donato Capece, segretario generale del Sappe - Il muro di cinta era inagibile, le sentinelle 6 e 7 non ci sono da mesi e nella I Sezione c’è la vigilanza dinamica, che riduce la presenza dei poliziotti nelle sezioni detentive a favore di un regime penitenziario aperto, ossia più ore per i detenuti fuori dalle celle”.

“Da quando sono stati introdotti nelle carceri vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto sono decuplicati gli eventi critici in carcere - ha concluso il leader del Sappe - Se è vero che il 95% dei detenuti sta fuori dalle celle tra le 8 e le 10 ore al giorno, è altrettanto vero che non tutti sono impegnati in attività lavorative e che anzi trascorrono il giorno a non far nulla. Ed è grave che sia aumentato il numero degli eventi critici nelle carceri da quando sono stati introdotti vigilanza dinamica e regime penitenziario aperto. Nel 2016 ci sono infatti stati 39 suicidi di detenuti, 1.011 tentati suicidi, 8.586 atti di autolesionismo, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti".

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