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E’ l’estetica oncologica la nuova frontiera, si va verso l’albo professionale

08 giugno 2014 | 12.29
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(Xinhua)
(Xinhua)

Milano, 8 giu. (Adnkronos) - Una cura per ogni pelle, comprese quelle segnate dal cancro. Nell’era della medicina personalizzata, anche i trattamenti di bellezza diventano su misura e nasce la nuova frontiera dell’estetica oncologica: tecniche, manipolazioni e prodotti specifici per le persone che, a causa delle terapie antitumorali salvavita, presentano danni cutanei spesso anche gravi. Problemi alla pelle e ai suoi annessi, unghie in particolare, che oggi portano molti pazienti a rinunciare all’estetista perché non sanno a chi rivolgersi. O che addirittura costringono a stoppare i farmaci e la radioterapia, finché la lesione non rientra. Fare in modo che non debba più accadere è l’obiettivo di un progetto che vede la luce in Lombardia, dove l’Associazione professionale di estetica oncologica (Apeo) ha avviato un percorso di formazione per addestrare operatrici specializzate. Obiettivo: arrivare a un Albo di estetiste ‘doc’ preparate a trattare le persone in terapia anticancro, nel rigoroso rispetto delle proprie competenze.

Tutto parte nel settembre 2013 all’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. Da allora nell’Irccs fondato da Umberto Veronesi, grazie a una collaborazione tra Fondazione Ieo e Dermophisiologique, è attivo uno Spazio benessere in cui tre consulenti dell’azienda di cosmetici professionali offrono ai pazienti trattamenti a viso, corpo, mani e piedi, devolvendo i proventi all’attività di ricerca sostenuta da Fondazione Ieo. Un centro estetico ad hoc “nato dalla volontà di aiutare le persone che soffrono di un tumore ad avere una qualità di vita migliore - spiega all’Adnkronos Salute Carolina Redaelli, medico estetico e responsabile tecnico di Dermophisiologique - Un’esperienza che ora vogliamo portare all’esterno, sul territorio”. Così da dare alle estetiste, che oggi non hanno un Albo di categoria o uno strumento attraverso cui certificare particolari competenze guadagnate seguendo corsi di aggiornamento, la possibilità di entrare in un Albo dell’estetica oncologica.

Per questo Redaelli, insieme all’amministratore delegato di Dermophisiologique Loretta Pizio, hanno fondato l’Apeo, associazione professionale che sarà composta proprio dalle estetiste che intende formare. Un primo Corso di estetica oncologica di 3 giorni (20 ore), propedeutico, si è svolto a maggio alla Essence Academy di Monza, scuola di estetica riconosciuta dalla Regione Lombardia. E dal prossimo autunno partirà un Corso di specializzazione di 6 mesi (120 ore), che ‘diplomerà’ estetiste dedicate. Già 3 le edizioni in programma: una a settembre (di 100 ore per chi ha partecipato al corso di maggio), una a ottobre e un’altra a novembre, entrambe di 120 ore.

“Il percorso di accreditamento con la Regione Lombardia sta partendo - continua Redaelli - Saranno corsi aperti a 25 persone che devono avere la qualifica di estetista. Le lezioni saranno tenute da medici, per la maggior parte dell’Ieo, oltre che da me per la parte relativa al trattamento estetico”. E ancora da fisioterapisti, podologi, psico-oncologi e da tutte le figure che ruotano intorno al ‘pianeta cancro’, per assistere i pazienti. “L’intenzione non è assolutamente quella di sovrapporci in alcun modo alle competenze cliniche - tiene a puntualizzare l’esperta - Le estetiste preparate al trattamento delle persone in terapia oncologica potranno però lavorare, nel rispetto delle loro competenze, in sinergia con i medici prima, durante e dopo il ciclo di trattamenti oncologici. E i medici, a loro volta, potranno accedere all’Albo che nascerà per indirizzare i pazienti a figure professionali specificamente formate”.

Una delle estetiste intenzionate a far parte di questo team è Fulvia Giorgi dei centri Ego di Roma. “Ho partecipato al progetto fin dai suoi inizi e ho seguito il corso di maggio, propedeutico ai corsi di specializzazione che partiranno in autunno - racconta all’Adnkronos Salute - Lavoro come estetista da 30 anni e ho sempre cercato di capire quello che facevo, perché nella nostra attività professionale abbiamo la grande responsabilità di trattare il corpo delle persone. La pelle, in particolare, esige un approccio quanto mai personalizzato, con protocolli specifici a 360 gradi, dalla diagnosi al trattamento e al successivo mantenimento”.

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