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E' morto il Nobel Derek Walcott, l'Omero dei Caraibi

17 marzo 2017 | 21.35
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E' morto il Nobel Derek Walcott, l'Omero dei Caraibi

Il poeta caribico di lingua inglese Derek Walcott, Premio Nobel per la Letteratura 1992, è morto stamani nella sua casa sull'isola di Santa Lucia dopo una lunga malattia, all'età di 87 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato dal suo editore statunitense Farrar, Straus and Giroux. Soprannominato l''Omero dei Caraibi', nel 2010 aveva premio il Thomas Stearns Eliot Prize e nel 2012 era stato insignito del Premio Montale.

Il più grande poeta della storia letteraria dei Caraibi, sia in poesia sia in teatro ha espresso con singolare vigore, attingendo alla tradizione letteraria inglese ma con apporti indigeni e spagnoli, il senso di privazione di una propria storia, peculiare dei caraibici di ascendenza africana.

Derek Walcott ha pubblicato molte opere in versi, tra cui "In a Green Night. Poems 1948-1960" (1962), "The Castaway and Other Poems" (1965), "The Gulf" (1970), fino all'opera epica "Omeros". In italiano le sue opere sono nel catalogo Adelphi: "Mappa del Mondo Nuovo" (1992), "Ti-Jean e i suoi fratelli - Sogno sul Monte della Scimmia" (1993), "Prima luce" (2001), "Omeros" (2003), "Il levriero di Tiepolo" (2005), "Isole. Poesie scelte (1948-2004)" (2009), "La voce del crepuscolo" (2013), "Egrette bianche" (2015).

Nato il 23 gennaio 1930 a Castries, capitale di Santa Lucia, Walcott ha vissuto tra i Caraibi e Boston. Dal 1981 al pensionamento ha insegnato scrittura creativa alla Brown University di Providence (Usa). La sua poesia multiculturale è contraddistinta dalle tensioni, tra accettazione e risoluzione: così nell'immagine del naufrago abbandonato, in 'The castaway and other poems' (1965), poi in 'The gulf and other poems' (1969), fino al lungo poema 'Omeros' (1990), dove il rinvio a Omero propizia la visione di un paesaggio storico e geografico che unifica presente e passato. La sua formazione, infatti, è legata all'esperienza della realtà multiculturale caraibica, che si è espressa nelle opere come ricerca di identità attraverso una armonizzazione di componenti diverse. Dopo aver frequentato a New York un corso di teatro, si è stabilito a Trinidad dove ha fondato nel 1959 il Trinidad Theatre Workshop, che ha diretto fino al 1976 e per il quale ha scritto numerosi testi. Si è occupato anche di critica d'arte come collaboratore di periodici. Nella sua opera poetica la tensione fra tradizioni letterarie differenti si risolve in un'alta padronanza formale. Nel 1981 si trasferì a Boston per insegnare all'università scrittura creativa.

Walcott ha scritto principalmente le sue opere poetiche e teatrali in lingua inglese. In lavori minori ha usato il patois creolo della sua terra natale, l'isola di Santa Lucia. La sua opera si distingue per l'originalità del dettato, la fantasia visionaria e la presenza di temi metafisici. Sono fortemente presenti i dati biografici collegati alla sua terra nativa, le Indie Occidentali, dove storicamente si è realizzato un crogiolo di popoli, razze e culture. Questa molteplicità di origini etniche alimenta l'opera di Walcott di un particolare humus linguistico-letterario. Derek Walcott è stato spesso in Italia, ospite di festival come la Milanesiana o quello di Letteratura di Mantova ma anche per tenere conferenze in università o durante eventi, ad esempio i festeggiamenti per il centenario di Giuseppe Verdi a Parma nel 2001.

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