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Shoah

E' morto Loinger, eroe della Resistenza

29 dicembre 2018 | 14.58
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Claude Truong-Ngoc / Wikimedia Commons
Claude Truong-Ngoc / Wikimedia Commons

L'ex partigiano francese Georges Loinger, ebreo alsaziano eroe e decano della Resistenza antinazista, che progettò la nave Exodus e che salvò migliaia di ebrei sopravvissuti alla Shoah, è morto ieri a Parigi all'età di 108 anni.

Nato il 29 agosto 1910 a Strasburgo da una famiglia di ebrei ortodossi, entrato giovanissimo nel movimento sionista dell'Hatikvah, Jean Loinger fu fatto prigioniero durante la seconda guerra mondiale nella foresta di Haguenau e fu inviato nei campi di lavoro nazisti in Baviera. Riuscito a fuggire, in seguito si unì alla Resistenza nella rete dei partigiani in Borgogna. Tra il 1943 e il 1944 con il suo coraggio riuscì a salvare oltre un migliaio di bambini ebrei dalla persecuzione nazifascista, partecipando attivamente alle attività clandestine dell'Oeuvre de secours aux enfants, portandoli in sicurezza in Svizzera.

Dopo la fine della guerra Loinger fu implicato nella celebre vicenda di Exodus, la nave salpata nel 1947 alla volta della Palestina, all'epoca sotto il mandato britannico, per portare in quello che di lì a poco diventerà lo Stato ebraico 4.500 sopravvissuti alla Shoah. La vicenda è stata immortalata nel memorabile kolossal cinematografico "Exodus" (1960), diretto da Otto Preminger e interpretato come protagonista principale dall'attore Paul Newman. Presidente dell'Association de la Résistance juive de France, per i suoi alti meriti umanitari, Loinger è stato insignito nel 2005 della Legion d'onore della Repubblica e fu ricevuto nel 2013 dal presidente israeliano Shimon Peres durante un viaggio in Israele. Ha raccontato la sua storia in diversi libri.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Georges Loinger ha continuato la sua azione di soccorso, aiutando i sopravvissuti alla Shoah ad emigrare nel futuro Stato di Israele. In seguito è diventato direttore della filiale francese della società nazionale Zim Israel Navigation.

Nell'ambito della sua opera volta a contribuire all'immigrazione nella Palestina sotto mandato britannico, Loinger contribuì in modo determinante a un'impresa altrettanto grandiosa del salvataggio dei bambini fatto con l'Oeuvre de secours aux enfants ad Annemasse, creando un'organizzazione clandestina per la fuga in Svizzera.

Nella vicenda di Exodus in un ruolo di primo piano ci fu proprio Georges Loinger: fu lui ad occuparsi delle modifiche necessarie a riadattare la nave, costruita per trasportare 500/600 persone, in modo che ne potesse contenere 4.500. E fu sempre lui a organizzare il trasporto di tutte queste migliaia di sopravvissuti all'Olocausto dalla stazione di arrivo al porto d'imbarco con 200 camion.

Nel 1959 il gesuita Michel Riquet, amico di Loinger, decise di dare vita a un atto simbolico di grande impatto di riconciliazione fra tedeschi e francesi e organizzò un 'Congresso Eucaristico', e affinché questa simbologia fosse particolarmente il sacerdote volle che questo incontro avvenisse su una nave israeliana.

Fu Loinger nelle vesti di direttore della compagnia di navigazione israeliana Zim, nominato nella carica da Ben Gurion , a organizzare il viaggio franco-tedesco portandoli come ultima tappa a Barcellona, dove gli ebrei erano stati cacciati nel 1492, e dove consegnò al sindaco di Barcellona una Bibbia donata dal vicesindaco di Gerusalemme.

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