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E' morto Maradona: aveva 60 anni, ha avuto un arresto cardiaco

25 novembre 2020 | 17.40
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(Afp)
(Afp)

Diego Armando Maradona è morto. Il Pibe, a 60 anni, è deceduto per un arresto cardiaco, secondo le notizie che rimbalzano dall'Argentina. In particolare il Clarin diffonde la notizia che scuote il calcio mondiale, specificando che il Pibe ha accusato un malore nella mattinata di mercoledì mentre si trovava nella sua abitazione. All'inizio di novembre Maradona era stato operato per un ematoma subdurale al cervello.

Negli ultimi giorni di vita, secondo il Clarin, i familiari e l'entourage avevano notato Maradona "molto ansioso e nervoso", motivo per cui era stata ripresa l'idea di trasferirlo per la sua riabilitazione a Cuba, dove aveva già passato alcuni anni a combattere la sua dipendenza dalla cocaina. Maradona è morto intorno a mezzogiorno, ora locale, dopo che i medici che lo hanno assistito hanno cercato di rianimarlo senza successo.

Matias Morla, avvocato ed agente di Maradona, ha confermato la notizia della sua morte. Dolore e shock nel mondo del calcio. Il presidente argentino Alberto Fernandez ha annunciato tre giorni di lutto nazionale nel paese per la sua morte.

Il calcio onorerà la sua memoria facendo osservare un minuto di silenzio su tutti i campi nelle gare di Champions League in programma stasera e in quelle di Europa League in programma domani. Lo ha deciso la Uefa.

"Che triste notizia. Ho perso un grande amico e il mondo ha perso una leggenda. Un giorno, spero che potremo giocare insieme a calcio in cielo", ha scritto Pelè sui social.

Tra i primi a piangerlo, nel mondo del calcio, i suoi compagni ai tempi del Napoli. "Non riesco nemmeno a parlare...", si limita a rispondere Bruno Giordano.

"Una notizia pesante, incredibile. Mi dispiace tanto, per me era come un fratello, abbiamo avuto un rapporto incredibile", le parole di Giuseppe Bruscolotti, storico capitano degli azzurri. "Oggi Napoli ha perso un figlio - aggiunge Bruscolotti - uno che gli ha dato tanto. Sicuramente oggi è lutto cittadino, se non mondiale".

"Sono talmente sconvolto che non riesco a parlare. Mi scusi, ma proprio non riesco a parlare", è il dolore di Ottavio Bianchi, allenatore del Napoli del primo scudetto nella stagione 1986-87.

Il Napoli gli ha reso omaggio sui social postando una foto del Pibe de Oro con la maglia azzurra, la scritta 'Per Sempre' con un Cuore blu e un messaggio di addio: "Ciao Diego".

"Sto male, Napoli non si riprenderà mai, mai da questo dolore. Io a Maradona lo abbracciai dicendogli ‘Finché morte non ci separi’. E' morta la nostra storia, se ne è andato il simbolo del calcio", ha affermato all'Adnkronos, in lacrime e tra i singhiozzi, Gennaro Montuori ‘Palummella’, storico capo ultras della curva B del Napoli. "Per noi era tutto, un fratello, una mamma, un padre, un figlio. Aveva cambiato la nostra storia - ha aggiunto- ci aveva fatto gioire. Ci ha fatto vivere gli anni più belli della nostra vita e se ne è andato nell’anno più brutto".

Non solo il mondo del calcio, però, celebra Maradona. "Ancora non riesco a crederci...", è l'incipit del post su Instagram che Gigi D'Alessio dedica all'amico Maradona, pubblicando una foto che li ritrae insieme. "Sei stato il più grande di tutti. Quello che hai significato per Napoli, per tutti noi, non si può spiegare, e rimarrà per sempre", aggiunge il cantautore partenopeo. "Ho avuto il privilegio di esserti amico, ed è una cosa che non dimenticherò mai", prosegue, concludendo: "Maradona è leggenda, Maradona è per sempre. Viva Maradona!".

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