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Turismo: è 'ruralmania', al via primo Salone sulla vacanza in campagna

03 novembre 2015 | 17.09
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Turismo: è 'ruralmania', al via primo Salone sulla vacanza in campagna

Toscana, Umbria e Trentino alto Adige nella 'Olimpiade dell’accoglienza rurale'. Ma in tutta Italia è 'ruralmania', con una crescita del 25,9% di ospiti nell’ultimo quinquennio. E’ la nuova tendenza in fatto di vacanze, con numeri in costante crescita e un gradimento che accomuna clientela italiana e ospiti stranieri. Stiamo parlando del turismo rurale che vive un periodo di assoluto boom, certificato da dati incoraggianti, come testimonia il fatto che nel corso dell’ultima estate sono state 6 milioni le presenze registrate presso gli agriturismo della penisola; nello stesso periodo più di 4 italiani su 10 hanno visitato e fatto acquisti in frantoi, cantine, malghe e mercatini.

A raccontare questo fenomeno, fornendone un quadro completo, sarà la prima edizione del 'Salone del turismo rurale', in programma a Verona, presso Veronafiere, nell’ambito di Fieracavalli, da giovedì 5 a domenica 8 novembre.

Oltre 200 espositori, 1.500 metri quadri, un calendario fitto di incontri tra convegni, cooking show, degustazioni, dimostrazioni pratiche, per quattro giornate dedicate al meglio che l’Italia rurale è in grado di offrire. Con i prodotti del ricco paniere agroalimentare nazionale nel ruolo di portabandiera dei diversi territori e con una selezione di offerte turistiche che di certo intrigheranno i visitatori del Salone.

A farla da padrone, ovviamente, le strutture agrituristiche, espressione classica della filosofia di vacanza rurale. E’ presso queste realtà, infatti, che il cosiddetto turismo country trova le sue risposte alla voglia di verde, di cibo sano e di ricerca di emozioni che caratterizzano la domanda in questo specifico settore. E i risultati, che saranno presentati nel loro complesso durante il Salone, sono decisamente incoraggianti.

Nel quinquennio 2009-2014, il mondo dell’agriturismo è cresciuto sotto tutti gli aspetti, spesso con numeri a due cifre: +25,9% il numero totale di ospiti, +19,6% i pernottamenti totali. Sono soprattutto gli stranieri a mostrare di gradire l’appeal esercitato dal turismo rurale Made in Italy: +46% il numero di ospiti e un confortante +33,8% per quanto concerne i pernottamenti. E il turismo rurale vince nettamente la sfida con quello tradizionale, che comunque mostra a sua volta segnali di ripresa.

Altro dato rilevante è quello che riguarda la collocazione delle strutture agrituristiche che spesso insistono su Comuni con meno di 5.000 abitanti, offrendo quindi spazio ed economia a territori fino a non molto tempo fa completamente fuori dalle rotte del turismo classico.

Anche per questo desta curiosità e interesse la ricerca condotta dall’Ufficio studi del 'Salone del turismo rurale' che, partendo da dati Istat e regioni, ha stilato una classifica regione per regione: 20 confronti per una sorta di divertente 'Olimpiade dell’accoglienza rurale' che ha visto imporsi la Toscana, con 10 medaglie d’oro e 4 d’argento.

Seguono il Trentino Alto Adige, con 4 oro, 4 argenti e 4 bronzi, e l’Umbria, con 6 argenti e 5 bronzi. Ma sono ben 15 le regioni che sono riuscite ad aggiudicarsi almeno una medaglia, a dimostrazione di come il fenomeno agrituristico presenti eccellenze sull’intero territorio nazionale.

Tra gli appuntamenti in programma durante la prima edizione del Salone, il convegno promosso da Valoritalia 'Bio e territorio: una strategia vincente'. Sotto la lente di ingrandimento saranno in particolar modo i 'biodistretti': quelle aree geografiche dove agricoltori, cittadini, operatori turistici, associazioni e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse locali, partendo dal modello biologico di produzione e consumo (filiera corta, gruppi di acquisto, mense pubbliche bio).

Sarà presente, poi, la Cia che proporrà, oltre all’area espositiva, l’evento 'Agrichef', in linea con quella che è la filosofia della manifestazione scaligera, che vede nel racconto e nella divulgazione dei tesori del giacimento agroalimentare italiano il suo punto di forza.

“I nostri Agrichef - sottolinea Cinzia Pagni, vicepresidente della Cia - nascono dall’idea di far incontrare le diverse culture gastronomiche d’Italia, in uno scambio di esperienze. Nella nostra prima esperienza alcuni agriturismo della Lombardia hanno ospitato cuochi di altre regioni che hanno cucinato piatti della loro tradizione, utilizzando però gli ingredienti forniti dalle campagne lombarde".

"Con Agrichef la Cia ha inteso infatti operare una sintesi - spiega - di tutti i valori rurali. La cucina, quindi, intesa come esperienza sensoriale della campagna, diventa il miglior modo di comunicare la complessità, la variabilità, il fascino dell’agricoltura. Attraverso gli Agrichef i turisti possono prendere immediata cognizione di tre valori che per la Cia sono il fondamento della ruralità: la biodiversità, la multiformità dell’attività agricola, il paesaggio”.

Saranno quindi i cuochi e le cuoche di Agrichef ad animare alcune esibizioni che avranno il loro punto di forza proprio nell’unione tra tradizione e prodotti di diversi territori, in una fusione all’insegna del made in Italy di qualità. “Un bel messaggio che si abbina perfettamente al nostro - commentano gli organizzatori del Salone del turismo rurale - incentrato proprio sul desiderio di raccontare ai visitatori l’Italia dell’agricoltura, una realtà fatta di storie, di volti, di sapori che appartengono al nostro dna e che spesso rischiamo di dimenticare”.

Un preciso segnale, dunque, sul fronte della lotta all’omologazione, al gusto standardizzato, a una proposta culinaria spesso troppo patinata. Con la consapevolezza dell’importanza che rivestono elementi come il rispetto delle tradizioni e la ricerca della materia prima.

“In un piatto si trovano riuniti tutti quei valori che diventano suggestione ed esperienza della ruralità attraverso il gusto. Ecco perché, attraverso la proposta di un menu rurale, la Cia offre la rappresentazione di valori fondamentali che diventano la base dell’ospitalità che caratterizza gli agriturismo aderenti alla nostra organizzazione. La cucina quindi come esperienza gastronomica dove non ci si limita solo a proporre i piatti ma attraverso essi si racconta un territorio”, conclude Cinzia Pagni.

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