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Ebola, condizioni stabili per medico italiano. Boldrini: "Noi in prima linea in Africa"

09 dicembre 2014 | 12.58
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Il ministro della Salute: "Questo ci fa ben sperare". Più prudente l'ospedale Spallanzani: "Il paziente resta in assistenza respiratoria meccanica". Boldrini: " "Come con l'Isis ce ne siamo accorti con primi casi occidentali"

Ebola, condizioni stabili per medico italiano. Boldrini:

Il medico italiano colpito da Ebola e ricoverato all'Inmi Spallanzani di Roma "sta leggermente meglio, e questo ci fa ben sperare". Ad affermarlo è il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine della presentazione a Roma del progetto Credits4Health, rispondendo a chi gli chiedeva quali fossero le condizioni del paziente.

Più prudente il bollettino dell'ospedale: "Il paziente resta in assistenza respiratoria meccanica. Le condizioni cliniche permangono stabili. La prognosi rimane riservata".

"Nella lotta contro il virus Ebola in Africa, gli italiani sono in prima linea: centri di ricerca d'eccellenza, medici e infermieri specializzati e un know how sul campo che ha pochi paragoni". Così la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, intervenendo all'incontro 'Ebola, gli italiani che sfidano la paura', organizzato oggi a Montecitorio a un anno dallo scoppio dell'epidemia del virus in Africa. "E' importante che le istituzioni riconoscano il valore di queste persone che sfidano la paura e si distinguono per generosità e professionalità", ha poi sottolineato Boldrini inviando "un saluto caloroso e un abbraccio ideale al medico di Emegency ricoverato a Roma" che "sta affrontando una grande sfida e un momento molto difficile", per di più "in solitudine anche per motivi di tutela della privacy".

"E' importante - ha aggiunto la terza carica dello Stato - esprimere gratitudine istituzionale a questi operatori, che rappresentano il nostro Paese in zone a rischio. Raramente questa Italia appare, c'è ma non si vede. Quando parliamo di Italia fuori dai confini si parla di azioni militari, di Made in Italy, ma non di Made in Italy fatto di coraggio".

Di Ebola "ci siamo accorti quando i primi occidentali sono stati infettati. E come per incanto ci siamo resi contro che c'erano persone che morivano. Come con l'Isis, ci sono stati anni di conflitti e poi ci siamo accorti del fenomeno quando il primo occidentale e' stato decapitato. Quanto si è aspettato prima di mettere in campo un'azione di contrasto?", ha poi sottolineato Boldrini aggiungendo: "Vorrei capire quali altre risposte ci potrebbero essere da parte del Parlamento per venire incontro alle associazioni. In Italia l'attenzione principale era sui rischi, non c'è stata una riconsiderazione in termini di priorità e di investimenti. Si è ipotizzato di interrompere Mare Nostrum perché così i migranti non sarebbero più arrivati e il rischio sarebbe scomparso. Ricordo che nell'ultima legge di stabilità è stato discusso e approvato un emendamento che consente di richiedere e ottenere un'aspettativa a chiunque chieda di andare nei Paesi colpiti da Ebola. Questo vuol dire che le istituzioni stanno cercando di fare la loro parte. Abbiamo voluto rispondere alla richiesta dell'Unione europea, di fare di più per contrastare Ebola, che vuol dire anche inviare almeno 5.000 medici nei Paesi oltre a migliaia di assistenti sanitari. Questa è una sollecitazione che riteniamo di accogliere e l'emendamento va in quella direzione".

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