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Ebola, Oms: "Oltre 700 vittime in Africa in 6 mesi". Il ministero: "Rischio remoto in Italia"

31 luglio 2014 | 16.27
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Questo l'ultimo bilancio dell'Organizzazione mondiale della Sanità, che fa notare come 57 morti sono stati registrati tra il 23 e il 27 luglio. Il dicastero della Salute: "Già da tempo sono state rafforzate in via cautelativa le misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali". Lo scienziato che scoprì il virus: "Stare su un bus con qualcuno che è malato non è un problema"

(Fermo immagine da un video di Medici senza Frontiere)
(Fermo immagine da un video di Medici senza Frontiere)

L'epidemia del virus Ebola in Africa continua a far paura. Secondo l'ultimo bilancio dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) sono oltre 1.300 i contagi (1.323) e 729 le vittime accertate al 27 luglio, 57 delle quali concentrate nel periodo tra il 23 e il 27 luglio. Nello stesso periodo "sono stati complessivamente 122 i nuovi casi (confermati, probabili e sospetti) e 57 i decessi notificati in Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone".

Il direttore generale dell'Oms Margaret Chan e i presidenti delle nazioni dell'Africa occidentale colpite dall'epidemia si riuniranno venerdì in Guinea per lanciare un piano del valore di 100 milioni per intensificare la lotta alla malattia a livello internazionale, regionale e nazionale. "Le dimensioni dell'epidemia di Ebola - afferma Chan in una nota - e la continua minaccia richiede da parte di Oms, Guinea, Liberia e Sierra Leone una risposta a un livello superiore: con maggiori risorse, competenze mediche, preparazione e un coordinamento regionale. I Paesi coinvolti hanno identificato di cosa hanno bisogno, e l'Oms è pronta a portare aventi il piano".

E proprio la Sierra Leone, uno degli Stati più colpiti, ha dichiarato l'emergenza sanitaria pubblica, si legge sulla Bbc news online. E procederà a mettere in quarantena gli epicentri della malattia.

Il rischio Ebola in Italia è "remoto" , ribadisce il ministero della Salute in una nota, ricordando che l'Oms non raccomanda restrizioni di viaggi e movimenti di persone, mezzi di trasporto e merci. E che "l'Italia già da tempo ha rafforzato in via cautelativa le misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali". Si sottolinea inoltre che "il nostro Paese è attrezzato per valutare e individuare ogni eventuale rischio di importazione della malattia e contenerne la diffusione".

"Per ciò che concerne gli aeromobili è stata richiamata la necessità della immediata segnalazione di casi sospetti a bordo per consentire il dirottamento dell'aereo su uno degli aeroporti sanitari italiani designati ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale 2005", precisa il ministero. "Pur in presenza di un rischio remoto di importazione dell'infezione, va in proposito ricordato che l'Italia, a differenza di altri Paesi Europei, non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi affetti e che altri Paesi europei stanno implementando misure di sorveglianza negli aeroporti".

In ogni caso, ricorda il ministero, "il rischio di infezione per i turisti, i viaggiatori in genere e i residenti nelle zone colpite" dal virus Ebola "è considerato molto basso se si seguono alcune precauzioni elementari quali, ad esempio, evitare il contatto con malati o i loro fluidi corporei ed evitare il contatto con i corpi o fluidi corporei di pazienti deceduti". E sempre in caso di viaggi in Africa Sub-sahariana, bisogna "evitare contatti stretti con animali selvatici vivi o morti, evitare di consumare carne di animali selvatici, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo, lavarsi frequentemente le mani", ricorda sempre il ministero guidato da Beatrice Lorenzin.

Riguardo poi alle condizioni degli immigrati irregolari provenienti dalle coste africane via mare, "la durata di questi viaggi - scrive il ministero della Salute - fa sì che persone che si fossero eventualmente imbarcate mentre la malattia era in incubazione, manifesterebbero i sintomi durante la navigazione e sarebbero, a prescindere dalla provenienza, valutate per lo stato sanitario prima dello sbarco, come sta avvenendo attraverso l'operazione Mare Nostrum".

Gli esperti del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americano hanno invece portato negli Usa il livello di allerta sanitario al livello 3, il più alto, per informare la popolazione a evitare viaggi non essenziali nei tre Paesi dell'Africa occidentali colpiti dall'epidemia del virus Ebola. A riportarlo è il 'Washington Post'. Il direttore del Cdc, Tom Frieden, ha affermato in una conferenza stampa che invierà 50 specialisti in più nei prossimi 30 giorni in Guinea, Liberia e Sierra Leone, per aiutare il personale di 12 elementi del Cdc già impegnato in quei Paesi. "Ebola sta peggiorando in Africa occidentale - ha affermato Frieden - sia il Cdc che l'Oms stanno compiendo tutti gli sforzi per invertire la tendenza. Non sarà facile, ma sappiamo cosa fare".

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