All'indomani del primo caso di contagio di Ebola fuori dall'Africa, sale in Spagna la rabbia fra medici e infermieri: molti di loro si sono riuniti all'ingresso degli ospedali di Madrid per chiedere le dimissioni del ministro della Sanità Ana Mato. E c'è molta preoccupazione fra le infermiere del pronto soccorso che hanno accolto, senza precauzioni particolari, la collega contagiata sul lavoro dal virus. In questo ospedale sono 22 le persone che vengono ora monitorate.
Il sindacato degli infermieri Satse accusa il governo di "improvvisazione, mentre il sindacato dei dipendenti pubblici Csif si chiede perchè l'infermiera, che aveva accudito i due missionari morti di Ebola, non sia stata ricoverata il 30 settembre quando ha manifestato i primi sintomi. La donna, scrive El Mundo, aveva allora contattato il Servizio di prevenzione dei rischi sul lavoro per avvertire che aveva la febbre ma, dato che era sotto la soglia di 38,6, le è stato raccomandato solo di rimanere a casa.
All'alba di ieri la donna si è presentata al pronto soccorso dell'Alcorcon, il suo ospedale di zona. Qui è stata accolta dal personale, che era privo di protezioni speciali. Secondo El Pais, la donna avrebbe riferito che aveva telefonato prima all'ospedale Carlos III, dove vengono curati i malati di Ebola, ma che le è stato risposto di andare prima all'ospedale di zona.
E se sono sotto accusa i protocolli adottati per il personale medico che ha accudito i due missionari morti di Ebola dopo il rimpatrio dalla Sierra Leone, anche il ministro della Sanità è sul banco degli accusati. Molti hanno criticato la conferenza stampa di ieri sera, dove il ministro ha fornito pochissimi dettagli. L'opposizione chiede ora che la Mata riferisca in Parlamento.