
Dall'arrivo a giugno del nuovo governatore Hafize Gaye Erkan il tasso si è più che triplicato per provare a frenare ala corsa dell'inflazione.
Dopo il lungo periodo di allentamento monetario (con conseguente balzo dell'inflazione) la banca centrale turca conferma di avere cambiato rotta: il comitato di politica monetaria infatti ha deciso a sorpresa di aumentare di 750 punti il tasso di interesse, portandolo al 25%. Si tratta di un incremento assai superiore alle attese dei mercati e all'aumento da 250 punti deciso nella precedente riunione.
Si rafforza così il nuovo corso varato dal nuovo governatore, l'economista Hafize Gaye Erkan, prima donna a capo della Banca centrale turca che subito dopo la sua nomina, a giugno, dopo la rielezione di Erdogan alla presidenza, aveva esordito con un aumento dei tassi di 650 punti, dall'8,5% fino al 15%. I tre rialzi segnano una netta inversione rispetto alla linea promossa da Erdogan che ha licenziato quattro governatori negli ultimi quattro anni.
Nel comunicato seguito alla decisione si sottolinea come "il Comitato ha deciso di proseguire il processo di stretta monetaria al fine di stabilire quanto prima il percorso di disinflazione, ancorare le aspettative di inflazione e controllare il deterioramento dei prezzi".
"Gli indicatori recenti segnalano un continuo aumento della tendenza di fondo dell’inflazione" per via del "forte andamento della domanda interna, delle pressioni sui costi derivanti dai salari e dai tassi di cambio e della vischiosità dell’inflazione dei servizi e delle normative fiscali".
Con questo "orientamento monetario restrittivo, il Comitato prevede che la disinflazione sarà raggiunta nel 2024: gli investimenti diretti esteri, il miglioramento delle condizioni di finanziamento esterno, il continuo aumento delle riserve di valuta estera e l’impatto positivo delle entrate del turismo sul saldo delle partite correnti contribuiranno in modo significativo alla stabilità dei prezzi".
Peraltro, i rialzi potrebbero non essere finiti: infatti la banca centrale turca spiega che "il tasso ufficiale sarà determinato in modo da creare le condizioni monetarie e finanziarie necessarie per garantire un calo della tendenza di fondo dell’inflazione e per raggiungere l’obiettivo di inflazione del 5% nel medio termine. La stretta monetaria sarà ulteriormente rafforzata nella misura necessaria, in modo tempestivo e graduale, finché non si otterrà un significativo miglioramento delle prospettive di inflazione".