
Il co-founder della community all'Adnkronos: "Oggi abbiamo per la prima volta un test digitale, standardizzato e su dati evidenti come nel modello anglosassone".
Si rincorrono le polemiche sui test di accesso a Medicina "ma siamo sorpresi perché abbiamo - come sistema di accesso alle facoltà - appena fatto un importante passo avanti, un passo epocale rispetto allo scorso anno" in termini di affidabilità. A sottolinearlo, intervistato dall'Adnkronos, è Ludovico Callerio cofondatore di Testbusters, la più grande community italiana dedicata alla preparazione dei test di ingresso relativi a Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Professioni Sanitarie, Medicina in lingua inglese IMAT, SSM, TOLC e di accesso ad atenei privati. Callerio argomenta che nell'ultimo anno, sul fronte dei test di accesso a queste facoltà, è stato realizzato un passo "epocale per tutto il sistema del test perché si è passati dal sistema cartaceo, non standardizzato e al termine scuole superiore ad un test digitale, standardizzato e su dati evidenti come il modello anglosassone".
Callerio ribadisce che "mettere in discussione la validità e la competenza del Cisia (il Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l'Accesso ndr.) non penso sia adeguato e proprio ora che ci siamo dotati di un Ente garante, competente e che ha dato stabilità alla formulazione e svolgimento dei test a di accesso a Medicina". "Non valorizzare questo e tutto il lavoro fatto anche dalla Crui penso sia riportarci un bel passo indietro rispetto all'attuale situazione" scandisce infine il co-founder della community che supporta gli studenti che vogliono iscriversi a facoltà e università in cui è necessario il test di ingresso e di ammissione. Fondata nel 2011, la community oggi è in 35 città italiane ed ha raggiunto nel 2022 6.100 iscritti.
E proprio partendo da questi numeri Callerio afferma secco: "Nella nostra community non abbiamo rilevato alcuna irregolarità, alcuna compravendita dei test per l'accesso alla facoltà di Medicina". Anzi, incalza il co-founder di Testbusters, "abbiamo offerto tutto il nostro appoggio già a luglio anche al Cisia quando uscirono le prime indiscrezioni sul presunto traffico di test". E che dire allora dei rumors? "Ciclicamente vengono fuori polemiche sul sistema in generale, le somministrazioni, vizi di forma e procedura, irregolarità" spiega. "Non è cosa nuova e - osserva - specie all'uscita delle graduatorie escono fuori polemiche".
Ma vale ancora la logica del test di accesso alla facoltà di Medicina a fronte di un gap fra domanda e offerta di medici? "Il valore del test a Medicina, il valore della selezione è quello di poter programmare a livello centrale il numero di laureati effettivi che si ritrova il sistema Paese. Se avessimo una facoltà aperta come a fine anni '70 - argomenta - avremmo un sovraffollamento, scenario che ha poi generato l'accesso a numero chiuso". "Certo negli ultimi anni la restrizione dei numeri è stata eccessiva, si è passati da troppi laureati in Medicina ad averne troppo pochi. Ma - aggiunge - mantenere la selezione è anche saper trovare il giusto equilibrio per questa facoltà". (di Andreana d'Aquino)