Costruire o riqualificare? Dal punto di vista degli architetti "non è un'antinomia. Dobbiamo smettere di consumare suolo e questo vuol dire riusare la città, e la città si riusa riqualificando, demolendo e ricostruendo laddove non vale la pena di riqualificare. La cosa importante è avere un progetto per la città, dove vive il 70% degli italiani e si fa l'80% del Pil: in Italia non si investe nelle città da 40 anni, e si vede". Così Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori (Cnappc), a margine del Forum RI.U.SO03 alla Casa dell'Architettura di Roma.
Le scuole, gli edifici pubblici e le residenze vanno messi in sicurezza, ma bisogna anche "imparare a progettare un habitat migliore". Per farlo "non servono grandi risorse economiche o grandi investimenti da parte dello Stato - sottolinea Freyrie - basta un progetto strategico chiaro e iniziare subito a lavorare". E servono "poche leggi, anzi: la burocrazia è uno dei problemi che blocca la riqualificazione delle città. Serve invece liberare le energie: se non si può più e non si deve più consumare suolo, bisogna rendere vantaggioso dal punto di vista economico e semplice intervenire sulle città. E poi naturalmente - conclude - valorizzare i nostri grandi beni monumentali che sono la bellezza che ci invidia tutto il mondo".